Angeli e Demoni visto dall’Osservatore Romano
Naturalmente L’Osservatore Romano non ci pensa due volte e dice la sua sul film Angeli e Demoni di Ron Howard, in uscita nelle nostre sale dal 13 maggio: “Angeli e demoni: il titolo è ben scelto, ma il romanzo è modesto, così come il film, salvato solo dalla presenza di Tom Hanks, attore di consumata
Naturalmente L’Osservatore Romano non ci pensa due volte e dice la sua sul film Angeli e Demoni di Ron Howard, in uscita nelle nostre sale dal 13 maggio:
“Angeli e demoni: il titolo è ben scelto, ma il romanzo è modesto, così come il film, salvato solo dalla presenza di Tom Hanks, attore di consumata bravura. (…) E’ il filone del fantavaticano che però lo scrittore americano ha portato a successi mai visti. Cosa piace tanto di Dan Brown? Senza dubbio, che tratti di religione e di mistero, cioè di quei temi che la secolarizzata cultura contemporanea, tutta ragione e scienza, evita sempre con cura, ma che rimangono sempre vivi, se pure apparentemente dimenticati, nell’immaginario contemporaneo.
Che la religione affronti il mistero della vita e della morte, e dunque il senso del nostro vivere e morire, è indubbio: proprio per questo una società che sembra felicemente assestata su una cultura materialista e superficiale, fondata su una fede nella possibilità di spiegare ogni cosa con la scienza, e forse anche di vincere la morte, ne è in fondo assetata. (…) Il mistero che Dan Brown inserisce nei suoi intrecci, infatti, evita le questioni profonde, limitandosi a lambirle: è un mondo fantastico di sette segrete e misteriose che combattono all’interno della Chiesa, ridotta in fondo a setta anch’essa. La tradizione cristiana vi è raffigurata come un patrimonio di simboli e di testi occulti, che la scienza, ben rappresentata dall’eroe, l’agnostico professore americano, sa decifrare, a differenza dei suoi rappresentanti ufficiali, che hanno dimenticato la loro storia per cancellare il sangue di cui sarebbe intrisa.
Quello che si vuole dimenticare è infatti sempre legato a menzogne e a sanguinose repressioni, che svelerebbero il volto nero e crudele della Chiesa, sempre in bilico fra purezza evangelica ed efferato delitto. Sia nel libro che nel film con una certa grossolanità ma non senza acutezza, si affrontano questioni chiave per la Chiesa contemporanea: nel Codice la sessualità, in Angeli e demoni il rapporto fra scienza e fede. Il punto di vista è quello meno problematico possibile: i buoni sono sempre i progressisti a favore del sesso e della scienza, siano essi eretici o Papi, e cattivi quanti si oppongono in nome della fedeltà a una tradizione dura e chiusa, che si sarebbe sempre macchiata di delitti”.
Cosa ne pensate? Chi di voi è così attaccato alla Chiesa che non andrà a vedere il film?