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La casa sulle nuvole – La recensione in anteprima

La casa sulle nuvole di Claudio Giovannesi, con Adriano Giannini, Emanuele Bosi, Emilio Bonucci, Ninni Bruschetta, Paolo Sassanelli, Faten Ben Haj Hassen.Michele alleva cani Labrador e Lorenzo sogna di suonare jazz a New York. Inseme vivono nella grande casa di famiglia alle porte di Roma. Una mattina, come una doccia gelata, giunge la notizia che

7 Maggio 2009 06:30

La casa sulle nuvole, Adriano GianniniLa casa sulle nuvole di Claudio Giovannesi, con Adriano Giannini, Emanuele Bosi, Emilio Bonucci, Ninni Bruschetta, Paolo Sassanelli, Faten Ben Haj Hassen.

Michele alleva cani Labrador e Lorenzo sogna di suonare jazz a New York. Inseme vivono nella grande casa di famiglia alle porte di Roma. Una mattina, come una doccia gelata, giunge la notizia che la casa è stata venduta dal legittimo proprietario, Dario Raggi, il padre che i due ragazzi pensavano morto da oltre dodici anni. Dario, che sa tempo si è trasferito in Africa, ha ceduto la casa per coprire un debito causato da un’investimento sbagliato. Michele e Lorenzo decidono di raggiungere il padre Marrakech per cercare di ritornare in possesso della casa, ma anche per conoscere chi è veramente il loro genitore.

C’era una volta un gruppetto di sbandati che per amicizia decise di partire per il Marocco, in un’avventura on the road in bilico tra la risata e la lacrima. Erano i tempi di Marrakech Express e i luoghi esotici del Nord Africa erano ancora dei sogni da cullare. Vent’anni dopo La casa sulle nuvole affronta il viaggio on the road sulle polverose strade rosse del Marocco con la motivazione di raccontare e di analizzare la fuga di un uomo dal ricco occidente verso il sud. Un tentativo di scappare dalle responsabilità, dal tempo che passa inesorabilmente e dalla necessità di invecchiare. Almeno questo vorrebbe essere sulla carta il film d’esordio alla regia cinematografica di Claudio Giovannesi.

Nato da una ricerca documentaria, confluita in un lavoro che indicativamente ha preso il titolo Appunti per un film in Marocco, il film di Giovannesi, per esplicita dichiarazione del regista, si è trasformato in un’analisi del ruolo di padre per i “ragazzi” della generazione nata negli anni ’70. Sono i punti di riferimento fondamentali che vengono a mancare, quelle figure paterne che hanno scelto di non accettare le convenzioni borghesi inseguendo un sogno esotico, lasciando le nuove generazioni allo sbando, senza una guida. La coppia di fratelli affronta l’incontro con il padre creduto morto con differente impeto, Michele (Adriano Giannini) il maggiore sceglie la via della rabbia mentre Lorenzo (Emanuele Bosi) si lascia solleticare dall’idea di scoprire cosa ha perso durante la sua adolescenza.

Il tentativo di riavvicinamente è vano, poiché la natura di un uomo non può cambiare quando si avvicina alla senilità. Chi non ha saputo accettare le proprie responsabilità per tutta la vita, non impara certo in pochi giorni a confrontarsi con esse. Davanti a un bivio c’è sempre la terza via, quella di prendere la direzione del cielo inseguendo un sogno fasullo di una casa nel cielo. A fronte dell’impossibilità di una via di fuga da un rapporto famigliare ingestibile, il film tocca marginalmente altri aspetti della vita dello “straniero” nel Nord Africa.

L’italiano che arriva in Africa sogna di diventare imprenditore con progetti di lusso che prevedono fallimentari resort a 4 stelle in Senegal o ristoranti di lusso per turisti occidentali. Il sogno dell’esotismo si infrange nella mancanza di rapporto con il popolo marocchino di cui si prendono solo le donne, prostitute in prevalenza. Non a caso il personaggio più significativo è quello di Amina, ex accompagnatrice di stranieri e ragazza madre diventata la compagna del padre, che culla un sogno di rivalsa dopo aver abbandonato il paese dove è nata e cresciuta. Il colonialismo culturale coltivato da persone come Dario offre solo un ulteriore vano sogno del falso lusso che l’occidente propone come modello.

Purtroppo il film di Giovannesi stenta ad approfondire i temi secondati che tratta, nel tentativo di mantenere centrale il rapporto tra padre e figli che però stenta a decollare come una mongolfiera. Ne risente tutto l’impianto narrativo che non gode del respiro da road movie e non riesce ad appassionare nel suo essere dramma familiare.

La casa sulle nuvole uscirà al cinema l’8 maggio.

Voto Carlo 5