Venezia 2009: pensiamo ai film
Il Festival di Cannes numero 62 sembra aver rubato tutto alla Mostra del Cinema di Venezia, di cui si terrà la 66esima edizione dal 2 al 12 settembre. Sarà poi vero? Premettendo che quello di Cannes è un programma spettacolare sulla carta (e non soltanto buono come qualcuno, sulla difensiva, dichiara), andiamo a vedere quali
Il Festival di Cannes numero 62 sembra aver rubato tutto alla Mostra del Cinema di Venezia, di cui si terrà la 66esima edizione dal 2 al 12 settembre. Sarà poi vero? Premettendo che quello di Cannes è un programma spettacolare sulla carta (e non soltanto buono come qualcuno, sulla difensiva, dichiara), andiamo a vedere quali titoli e quali nomi sarebbero pronti per le date veneziane…
Gli americani Ricordando le parole di Marco Müller, che verso la fine della scorsa edizione già annunciava di essersi prenotato due film di Hollywood, andiamo a vedere innanzitutto quali titoli americani sarebbero pronti per settembre. Sbarca il 2 ottobre in patria l’ultima, attesissima fatica di Martin Scorsese, ovvero Shutter Island, ancora con DiCaprio protagonista: lasciarselo sfuggire, ora che di mezzo non può neanche mettersi il Festival di Roma (in partenza il 15 ottobre), sarebbe un peccato.
Sempre il 2 ottobre arriva la nuova fatica dei fratelli Coen, che già avevano aperto la scorsa Mostra con Burn After Reading: che il loro ultimo A Serious Man finisca in concorso? Il prolifico Steven Soderbergh ha pronto per il 9 ottobre il suo nuovo The Informant con Matt Damon, mentre c’è grande attesa per i nuovi Todd Solondz (Life During Wartime, forse una specie di sequel del suo splendido Happiness), Werner Herzog (My Son, My Son, What Have Ye Done, prodotto da Lynch) e Terrence Malick (The Tree of Life), tutti in post-produzione ma senza una data di distribuzione ufficiale.
Jonathan Demme sta preparando Marley, nuovo documentario su Bob Marley che riporterebbe in Mostra per il terzo anno consecutivo il grande regista, magari nella sezione Orizzonti. Per le proiezioni di mezzanotte e il fuori concorso c’è una vasta scelta di titoli, tra cui Jennifer’s Body scritto da Diablo Cody (uscita: 18 settembre), 9, film d’animazione prodotto da Tim Burton in uscita il 9 settembre, e i nuovi Craven (25/8), Romero (…of the Dead) e Dante (The Hole) che darebbero un tocco horror che manca sempre un po’ a Venezia. Utopie: Nine di Rob Marshall, A Christmas Carol di Robert Zemeckis, Avatar di James Cameron – il sogno di ogni accreditato, presumo -. Dovrebbero essere purtroppo fuori gioco Clint Eastwood con The Human Factor e Peter Jackson con Amabili Resti, entrambi in uscita a dicembre: ma mai dire mai.
Visto il Leone d’Oro alla carriera a John Lasseter e alla Pixar, che però hanno deciso di regalare l’ultimo Up a Cannes, è probabile che vengano presentate le edizioni in 3D dei due Toy Story, che approderanno in America dal 2 ottobre. Ultimi titoli americani papabili, Alejandro González Iñárritu con Biutiful (11 dicembre), il film d’animazione di Wes Anderson pronto per ottobre Fantastic Mr. Fox, Spike Jonze con Nella terra delle creature selvagge, Richard Kelly con il sempre più posticipato The Box, il documentario di Oliver Stone su Hugo Chavez e Atom Egoyan con Chloe, co-produzione canadese americana.
I francesi A Cannes, of course, sulla carta i padroni di casa hanno una nutrita schiera di attaccanti. Tuttavia qualche nome non è finito in cartellone. Iniziamo proprio da quello che tutti si sarebbero aspettati sulla Croisette, ovvero Jacques Rivette: il suo nuovo 36 vues du Pic Saint-Loup uscirà in patria il 9 settembre. Pronto per il 28 ottobre ci sarebbe anche Jean-Pierre Jeunet con Micmacs à tire-larigot.
Anche lui già atteso a Cannes, ma alla fine non in cartellone, Bruno Dumont potrebbe approdare al Lido con il suo nuovo Hadewijch, mentre Claire Denis potrebbe ritornare (dopo aver presentato fuori concorso l’altr’anno il suo bellissimo 35 rhums) con White Material, magari meritatamente in concorso. Punti di domanda sui nuovi Abdel Kechiche e Barbet Schroeder: a che punto sono i loro Venus noire e A Very Simple Crime?
Gli altri europei Due anni fa Jaume Balagueró e Paco Plaza divertirono e terrorizzarono il pubblico con il loro REC: l’uscita di REC 2 è prevista per fine ottobre. Spostandoci non troppo lontano, andiamo in Portogallo, dove il veterano Manoel de Oliveira – 100 anni lo scorso 11 dicembre – sta lavorando a O Estranho Caso de Angélica: un habituée di Venezia non dovrebbe mancare neanche questo giro.
Doppio film per il tedesco, ma di origini turche, Fatih Akin: il documentario Garbage in the Garden of Eden e la commedia Soul Kitchen, in uscita ad inizio novembre. L’ungherese Béla Tarr, altro atteso a Cannes, potrebbe portare A Torinói ló, mentre c’è molta attesa per Ondine, nuovo lavoro dell’irlandese Neil Jordan. Poche notizie dall’Inghilterra: potrebbero approdare Jon Amiel con Creation (25 settembre) e Oliver Parker con Dorian Gray (18 settembre).
Gli italiani Intorno a queste date c’è sempre un gran punto di domanda sui film nostrani. Fino a qualche settimana dall’annuncio del programma i dubbi restano, anche perché di mezzo c’è il Festival di Roma, la cui “piega italiana” non è da sottovalutare. Nonostante questo, l’altr’anno in concorso sono finiti quattro film – supponiamo anche per mancanza di altri titoli, e anche per “par condicio” con Rai e Medusa -. E poi l’edizione 66 conterà anche sulla sezione competitiva Controcampo Italiano.
Tuttavia possiamo immaginare cinque probabili titoli da spartire tra concorso e fuori concorso. Non erano pronti per Cannes ma lo saranno probabilmente per Venezia Baaria di Giuseppe Tornatore e Il grande sogno di Michele Placido, in uscita forse a settembre. Ci sono in ballo anche i nuovi Giorgio Diritti con L’uomo che verrà, Dario Argento con Giallo, inizialmente atteso alla Quinzaine cannense, e Luca Guadagnino con Io sono l’amore, che vede nel cast Tilda Swinton.
Gli orientali Alla fine il “danno” più grande fatto dalla Croisette al Lido è stato quello sul fronte orientale, dove grazie a Müller la Mostra di Venezia era stata più prestigiosa rispetto a Cannes negli ultimi anni. L’altr’anno Jia Zhang-ke aveva portato il suo bellissimo 24 City in concorso a Cannes, ma quest’anno potrebbe tornare con Ciqing shidai (The Age of Tattoo). In ballo anche Zhuangzhuang Tian con The Warrior and the Wolf.
Dovrebbero poi essere pronti per settembre Poetry del coreano Lee Chang-dong e Seven Nights di Naomi Kawase, dal Giappone. Tran Anh Hung in trasferta francese con il suo più volte rimandato I Come with the Rain forse potrebbe uscire in Giappone già a giugno, non presentandosi quindi al festival. Misteri su Mamoru Oshii: sta lavorando ad Assault Girl, come vi abbiamo annunciato a dicembre, o a 28½ come dice Imdb? Speriamo che, qualunque cosa stia facendo, finisca in qualche modo nel cartellone veneziano. Non dimentichiamoci poi che, come l’anno scorso, ci saranno due film del Far East: Yattaman in vista?
Il nostro prima viaggetto, tre mesi prima dell’annuncio del programma e quattro mesi prima dell’inizio della Mostra, nei film papabili per Venezia finisce qui. Ricordate che però, in questo “gioco” informale, siete anche soprattutto voi i benvenuti: per pronostici e pareri c’è ovviamente la nostra sezione dei commenti. Come sempre.