Knowing in testa al box office Usa, mentre in Italia vola Gran Torino
6 mesi ancora e potremo vederlo anche noi al cinema. Conquista il box office Usa Knowing, apocalittico film con Nicolas Cage protagonista. 25 i milioni di dollari incassati dalle pellicola, che ne è costati 50, con una media per sala di 7,447 dollari. Dopo questo ottimo risultato diventa ancora più assurda la scelta di far
6 mesi ancora e potremo vederlo anche noi al cinema. Conquista il box office Usa Knowing, apocalittico film con Nicolas Cage protagonista. 25 i milioni di dollari incassati dalle pellicola, che ne è costati 50, con una media per sala di 7,447 dollari. Dopo questo ottimo risultato diventa ancora più assurda la scelta di far uscire il film nei nostri cinema il prossimo 18 settembre. Ma sfruttare l’onda mediatica del boom no? Dietro Cage ecco che troviamo, a sorpresa, la commedia I Love You, Man, ottima con 18 milioni di dollari, seguita da Duplicity, deludente con poco più di 14 milioni di dollari. Anche se c’è da dire che l’ex Regina del Box Office Julia Roberts era dal 2001, Ocean’s Twelve escluso, che non partiva così bene negli Usa con un suo film…
Tolte le 3 new entry forti del weekend, al 4° e al 5° posto troviamo Corsa a Witch Mountain, arrivato ai 44 milioni di dollari, e Watchmen, che perde un altro pesante 62.3% sugli incassi, arrivando ai 98 milioni di dollari, con una media per sala inferiore ai 2000 dollari. Supererà il tetto dei 100, se può consolare. Dal 3° al 6° posto è scivolato L’ultima casa a Sinistra, comunque soddisfatto con i suoi 24 milioni di dollari, seguito da Taken, arrivato a quota 133 milioni di dollari, The Millionaire, 137 milioni, Tyler Perry’s Madea Goes to Jail, 87 milioni, e lo strepitoso Coraline, che brinda ai suoi 72 milioni di dollari, ovvero 20 in più rispetto a quelli incassati da La Sposa Cadavere e da Nightmare Before Christmas.
Ultima segnalazione per il nostro Valentino, che sbanca l’unico cinema in cui è stato programmato il suo Valentino: The Last Emperor, con 20,300 dollari incassati in 3 giorni di programmazione. Ed in Italia? Le new entry saranno riuscite a spodestare Ficarra e Picone? Andiamo a scoprirlo…
Finalmente. L’immenso Gran Torino di Clint Eastwood comincia a macinare incassi anche in Italia, dopo averlo fatto in tutto il mondo (205 per ora i milioni di dollari worldwide). E’ un 2° weekend strepitoso quello fatto registrare dalla pellicola, che si avvicina ai 4 milioni di euro, con il sogno di battere addirittura il totale fatto registrare da The Million Dollar Baby, che in Italia 4 anni fa si fermò a 7.786.000 euro.
Comincia invece a perdere colpi La Matassa, considerando anche le copie in cui il film è distribuito, arrivato ai 5 milioni di euro. La sensazione è che il film mai toccherà il tetto dei 10, per chiudere poco sopra il totale fatto registrare da Il 7 e l’8 lo scorso anno, ovvero attorno agli 8 milioni di euro.
Terza piazza per il chiacchierato ed apprezzato Diverso da Chi? . La commedia si è portata a casa il suo milioncino di euro, come indovinato dal 13% di voi al FantaBoxOffice, senza strafare ma senza deludere. Queste erano le previsioni della vigilia, mantenute. A quanto potrà arrivare? A meno di clamorosi colpi di scena, ai 3 milioni di euro, a dir tanto. Ad un niente dalla ‘commedia gay all’italiana’ ecco che si posiziona La verità è che non gli piaci abbastanza, forse, cosiderando il cast-one, deludente con il suo milione di euro. Ennesimo crollo per Watchmen, che arriva ai 2 milioni e mezzo, con concrete possibilità di non agguantare nemmeno i 3 milioni di euro, mentre si avvicinano ai 4 milioni e mezzo di euro I Love Shopping e ai 6 The Millionaire.
Esordisce in maniera sicuramente non esaltante The International, con 433,000 euro, arriva al milione e mezzo di euro Due Partite, crolla Nemico Pubblico Numero 1, autentico flop in casa nostra, arriva ai 2 milioni di euro l’incompreso The Wrestler mentre è incredibilmente negativo l’esordio di Ponyo sulla Scogliera. Il nuovo capolavoro d’animazione firmato Miyazaki esordisce facendo sue davvero solo le briciole, a conferma di quanto sia ormai inflazionato il cinema d’animazione in Italia. O è Pixar o è Dreamworks. Se poi arrivano capolavori dall’Oriente pazienza…