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L’onda – di Dennis Gansel: recensione in anteprima

L’Onda (Die Welle, Germania, 2008) di Dennis Gansel; con Jürgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul, Elyas M’Barek, Cristina do Rego, Jacob Matschenz, Maximilian Vollmar, Max Mauff.Rainer Wenger, un professore universitario, tiene per una settimana a scuola un corso sull’autoritarismo. Per far capire ai suoi studenti alla perfezione cosa sia una dittatura,

24 Febbraio 2009 23:52

L'onda - di Dennis Gansel: recensione in anteprimaL’Onda (Die Welle, Germania, 2008) di Dennis Gansel; con Jürgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul, Elyas M’Barek, Cristina do Rego, Jacob Matschenz, Maximilian Vollmar, Max Mauff.

Rainer Wenger, un professore universitario, tiene per una settimana a scuola un corso sull’autoritarismo. Per far capire ai suoi studenti alla perfezione cosa sia una dittatura, inizia ad instaurare un proprio governo totalitarista tra gli studenti: il gruppo si chiama “L’onda”, ed è provvisto di “divisa” (una camicia bianca per tutti) e saluto riconoscibile. La situazione però non tarderà a degenerare…

Mettiamo subito in chiaro una cosa, visto che ormai un fatto è dato per scontato da molti critici: L’onda (ovvero Die Welle in originale o The Wave col suo titolo internazionale) non è un film televisivo. Può sembrarlo, certo, e le scelte musicali, la fotografia un po’ patinata e il modo con cui Dennis Gansel si approccia alla materia può sembrare televisivo, certo.

Però L’onda è un film che vuole lanciare un messaggio difficilmente fraintendibile, un messaggio forte, più che condivisibile e da divulgare. Se esiste seriamente una categoria di “film da mostrare nelle scuole”, indubbiamente L’onda ne fa fieramente parte: perché il target di riferimento è innanzitutto quello degli adolescenti.

Il che però non vuol dire che L’onda sia esclusivamente un film riferito ad un solo tipo specifico di pubblico, perché la sua fruibilità si estende a tutti. Con il suo ritmo velocissimo, e per i motivi prima citati che agli occhi di molti ha fatto apparire lo stile del film appunto come un po’ televisivo, Dennis Gansel riesce a costruire il suo discorso in modo chiaro e diretto.

Le contraddizioni e le identità dell’adolescenza vengono fuori in tutta la loro rabbia, certo, ma L’onda è soprattutto un film su un fraintendimento: l’esperimento del professor Wenger diventa più grande degli studenti e più grande di lui, e la finta dittatura diventa prova per un’allarmante conclusione. Nonostante la Storia debba insegnare, instaurare una dittatura è più semplice di quel che si crede. Dentro le mura di una scuola, ma anche nel mondo, là fuori, evidentemente: con conseguenze che nessuno potrebbe immaginare, e con una violenza che spaventa.

Il fatto poi che l’esperimento sia stato fatto per davvero aumenta per forza di cose l’inquietudine di fondo del film. Che comunque ha un finale notevole nella sua “prevedibilità”, perché corretto ai fini del messaggio che vuole portare: colpisce comunque duro e non vuole fare sconti a nessuno, per fortuna. In tempi bui che vedono ideologie dittatoriali tornare in formissima, l’utilità di film come L’onda, soprattutto per i giovanissimi, è indiscutibile.

Voto Gabriele: 7

Dal 27 febbraio al cinema.

Torino Film Festival