Viaggio al centro della Terra 3D – Recensione in anteprima
Viaggio al centro della Terra 3D (Journey to the Center of the Earth – Avventura, USA 2008) Regia di Eric Brevig, con Brendan Fraser, Josh Hutcherson, Anita Briem, Seth Meyers, Jean Michel Paré, Jane Wheeler. Lo scienziato Max Anderson, studioso di vulcanologia tettonica, è scomparso da dieci anni. Ora, il fratello Trevor ed il figlio
Viaggio al centro della Terra 3D (Journey to the Center of the Earth – Avventura, USA 2008) Regia di Eric Brevig, con Brendan Fraser, Josh Hutcherson, Anita Briem, Seth Meyers, Jean Michel Paré, Jane Wheeler.
Lo scienziato Max Anderson, studioso di vulcanologia tettonica, è scomparso da dieci anni. Ora, il fratello Trevor ed il figlio Sean si recano in Islanda, seguendo gli indizi e le indicazioni da lui annotate ai margini delle pagine di una vecchia copia del romanzo di Jules Verne Viaggio al centro della Terra. Insieme alla loro affascinante guida locale Hannah si ritrovano inaspettatamente intrappolati in una caverna, dove l’ unica via di fuga è la discesa, fino al centro della terra. Viaggiando attraverso dei mondi mai visti, il terzetto si ritrova – come nel libro – a fronteggiare delle creature inimmaginabili e irreali, tra cui gigantesche piante carnivore, piranha volanti ipertrofici, uccellini bio-luminescenti e terribili dinosauri. L’attività vulcanica e la temperatura intorno a loro aumenta senza sosta e i tre esploratori capiscono rapidamente che devono trovare il modo di far ritorno in superficie prima che sia troppo tardi.
Grazie al rivoluzionario utilizzo del 3D, per la prima volta usato in un film live action, Viaggio al centro della terra si rivela un’avventura coinvolgente che trascina il pubblico in una corsa sfrenata e avvincente, esaltante come un giro in giostra in una delle migliori attrazioni di DisneyWorld, dove tutto è possibile e la fantasia regna sovrana. Al cinema da domani venerdì 16 gennaio.
Piacevole e scanzonato, Viaggio al centro della Terra 3D è un giocattolone di puro entertaiment di cui non si può certo parlare in termini di capolavoro cinematografico. Il film in sé è assai deboluccio, costruito attorno ad un plot già noto che sicuramente non brilla per originalità (la corsa sui vagoncini delle miniere di Indiana Jones e il Tempio Maledetto è una delle sequenze maggiormente saccheggiate dal cinema degli ultimi anni), nè per le interpretazioni dei protagonisti (il personaggio di Fraser si discosta di ben poco – se non per nulla – dal Rick O’Connell della saga della Mummia). Un prodotto, insomma, zeppo di tutti i possibili stereotipi del genere e non proprio memorabile ma, si è detto, emozionante ed adrenalinico come giro in giostra, una corsa su delle montagne russe visionarie e coloratissime, da vedere necessariamente in una grande sala e muniti degli appositi occhialini 3D, dopo aver staccato il cervello e lasciato posto al fanciullino che alberga nel profondo di ognuno di noi.
Il film è diretto da Eric Brevig, regista esordiente ma veterano nel campo degli effetti speciali e visivi, essendo stato il supervisore responsabile di film come Total Recall, Men in Black, Pearl Harbor, The Abyss e The Day After Tomorrow oltre ad aver realizzato numerosi filmati in 3D per alcuni parchi tematici. Un indubbio pregio della pellicola è quello di non aver rimaneggiato lo scritto di Verne, finendo senza dubbio per snaturarlo, ma di averlo adattato ‘in modo indiretto’ potendosi quindi prendere maggiori libertà, senza timore di scontentare i fan del romanzo. Furbetto il finale, che strizza l’occhio ad un possibile seguito dell’avventura, ambientata questa volta nel regno perduto di Atlantide.
Sul piano tecnico, il film è decisamente all’avanguardia. La tecnologia digitale 3D non è ancora perfetta (se si inclina la testa di lato la visione risulta fastidiosa e distorta), ma migliora con incredibile velocità. Rispetto, per esempio, a La leggenda di Beowulf di Robert Zemeckis, si nota una notevole differenza.
Voto Simona: 7,5
Voto Carla: 7