Cult de sac. Joe Dallesandro, Udo Kier e Dalila Di Lazzaro in Flesh for Frankenstein di Paul Morrissey
regia di Paul Morrissey e Antonio Margheriti (Anthony Dawson). Con Dalila Di Lazzaro, Joe Dallessandro, Udo Kier, Arno Jverging, Monique Van Vooren, Fiorella Masselli, Liù Bosisio, Rosita Torosh, Cristina Gaioni, Nicoletta Elmi. Prodotto da Carlo Ponti e Andy Warhol. Genere: Horror, 94 min, ITA-FRA 1974. In TV stasera su Cinema mania alle 2:35.La trama: Il
regia di Paul Morrissey e Antonio Margheriti (Anthony Dawson).
Con Dalila Di Lazzaro, Joe Dallessandro, Udo Kier, Arno Jverging, Monique Van Vooren, Fiorella Masselli, Liù Bosisio, Rosita Torosh, Cristina Gaioni, Nicoletta Elmi. Prodotto da Carlo Ponti e Andy Warhol. Genere: Horror, 94 min, ITA-FRA 1974. In TV stasera su Cinema mania alle 2:35.
La trama: Il Barone Frankenstein vuole creare una razza perfetta combinando parti umane di cadaveri diversi. Il tentativo non andrà molto bene…
Da poco più di 3 settimane la leggendaria icona della factory di Andy Warhol nonchè “musa” di Paul Morrissey ha compiuto 60 anni. Stiamo parlando di Joe Dallesandro, l’attore newyorkese di origine italiana protagonista della trilogia Flesh-Trash-Meat di Paul Morrissey, nonchè di b-movie italiani degli anni 70-80′, di film con Jacques Rivette (Merry go-round), Serge Gainsbourg (Je t’aime moin non plus) e Cotton Club con Coppola.
Con lui nel film, Dalila Di Lazzaro, un’attrice splendida: qui è assolutamente una donna oggetto nelle mani sadiche e perverse del barone Frankenstein (ruolo ricoperto da un Udo Kier che sembra in trance e particolarmente esaltato).
Flesh for Frankenstein è una sanguinolenta e granduignolesca presa in giro dello splatter, un film con personaggi assurdi (coesistono quelli del Morrisey newyorkese e creazioni da B-movie), in situazioni da commedia, in una scenografia (e con effetti) da film horror. Un cocktail impossibile ed improponibile, specie se le tesi di fondo omaggiano il superomismo…
I dialoghi sono di Tonino Guerra (ci credereste?!?!?), ridicoli fino all’autoironia. Un operazione fin troppo sperimentale che ha il limite di non sapere esattamente cosa voler fare… Far ridere, far eccitare, spaventare… si rimane sempre sospesi… e soprattutto, non c’è mai una trovata veramente originale e il film procede per semplice accumulo.
Ma Flesh for Frankenstein, in fondo, affascina perchè è un film totalmente fuori di testa che deborda sempre, che alterna l’effeto ironico della parodia ad esagerazioni ed efferatezze di ogni tipo, anche perchè il film era nato per una visione in 3D. Da non perdere per gli appassionati del genere gore-grottesco, per gli altri da vedere per curiosità.
Curiosità: Tra le attrici c’è Liù Bosisio, la prima signora Pina Fantozzi, nonchè doppiatrice di Marge Simpson.