W. di Stone su La7 e Redacted di De Palma su Sky: il cinema direttamente in tv
Il 2008 sta per finire, e noi in redazione stiamo già ripensando a quest’annata cinematografica. Film del cuore, film da buttare, tendenze, stili, riflessioni, film poco calcolati, mal distribuiti o distribuiti troppo. Se c’è qualcosa che però si può dire subito è che il 2008 verrà ricordato come l’anno in cui due autori, i cui
Il 2008 sta per finire, e noi in redazione stiamo già ripensando a quest’annata cinematografica. Film del cuore, film da buttare, tendenze, stili, riflessioni, film poco calcolati, mal distribuiti o distribuiti troppo. Se c’è qualcosa che però si può dire subito è che il 2008 verrà ricordato come l’anno in cui due autori, i cui lavori sono sempre stati regolarmente distribuiti in sala, si sono trovati nel nostro paese relegati in un angolino.
E – attenzione – si sta parlando di due registi americani importanti, che piaccia o meno: Oliver Stone e Brian De Palma. I loro due ultimi lavori sono due opere “strane”, per diversi motivi l’uno dall’altro, e due film a loro modo importanti. W. è il terzo film che Stone dedica, dopo i riusciti JFK – Un caso ancora aperto e Gli intrighi del potere – Nixon, ad un presidente americano, ossia George W. Bush; Redacted è il secondo film “di guerra” di De Palma, vicino per soggetto al precedente Vittime di guerra ma lontano nello stile e nelle intenzioni.
Una commedia sull’ormai ex-presidente repubblicano e un film teorico, quindi. Redacted, Leone d’Argento a Venezia nel 2007, è uscito a pagamento a marzo su Sky Prima Fila e dal 3 dicembre è uscito in dvd. W., film d’apertura all’ultimo Torino Film Festival, è stato acquistato da Barbara Dall’Angelo, presidente della Dall’Angelo Pictures, che lo distribuirà direttamente in homevideo, ma dopo un passaggio su La7.
Visti i distributori che non erano per niente intenzionati ad acquistare il film di Stone (cosa può interessare alla gente un film su Bush quando ormai c’è Obama alla Casa Bianca? Una scusa come minimo contestabile), si può parlare di grande fortuna, almeno W. in Italia una distribuzione l’avrà. Ma che De Palma e Stone non vedano il buio delle nostre sale apre almeno qualche interrogativo.
I due film vengono distribuiti in tv: meglio che niente, ovvio, visti i tempi. E va bene che Redacted si può benissimo guardare su uno schermo televisivo, per lo stile mockumentaristico che ha, e va bene che W. non è quel gran film che si sperava (anzi: è piatto e poco graffiante): ma chi ha visto il primo a Venezia sa la potenza che Redacted acquista se visto al cinema, e W. avrebbe avuto probabilmente successo con una dignitosa campagna pubblicitaria.
Che succede, quindi? Di due film politici si tratta, e di due film che a loro modo aprono strade e percorsi “altri” sul mondo – se lo fanno bene o male è compito dello spettatore deciderlo – si sta parlando. La distribuzione ha paura, non c’è dubbio, altrimenti qualcuno avrebbe osato. E capisco (leggi: tento di capire) nel caso di De Palma i dubbi sulla distribuzione di un film non di certo per tutti. Ma nel caso di Stone?
Sarò anche un purista della sala, convinto che vedere i film al cinema sia sempre meglio che vederli sul piccolo schermo, e forse non ho ancora accettato l’idea che due autori del genere (ribadisco: piacciano o meno, decisamente importanti) siano snobbati dalla distribuzione cinematografica per essere inseriti nei palinsesti del piccolo schermo. Ma quest’anno è toccato a loro due: l’anno prossimo, a chi toccherà?