La Duchessa – Recensione in Anteprima
La Duchessa (The Duchess – Biopic/Drammatico – Gran Bretagna, Francia, Italia 2008) Regia di Saul Dibb, con Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Dominic Cooper, Hayley Atwell, Simon McBurney, Aidan McArdle, John Shrapnel, Alistair Petrie, Patrick Godfrey, Michael Medwin, Justin Edwards, Richard McCabe, Calvin Dean, Hannah Stokely. Siamo in Inghilterra, nel 1774. Georgiana Spencer ha
La Duchessa (The Duchess – Biopic/Drammatico – Gran Bretagna, Francia, Italia 2008) Regia di Saul Dibb, con Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Dominic Cooper, Hayley Atwell, Simon McBurney, Aidan McArdle, John Shrapnel, Alistair Petrie, Patrick Godfrey, Michael Medwin, Justin Edwards, Richard McCabe, Calvin Dean, Hannah Stokely.
Siamo in Inghilterra, nel 1774. Georgiana Spencer ha 17 anni quando diventa Duchessa del Devonshire e signora di Chatsworth House. Ma quello con il Duca, di parecchi anni più vecchio di lei, non è un matrimonio felice. Lui è freddo e distante, non la ama e apprezza maggiormente la compagnia dei propri cani alla sua. Georgiana si dedica quindi alla moda, alle serate mondane, al gioco d’azzardo. In breve diventa la regina dell’alta società, un’icona del fascino e dell’eleganza, il popolo la ama e Charles James Fox le chiede di allearsi con lui per promuovere la causa del partito dei Whig alle elezioni del 1784.
Il Duca del Devonshire è manifestamente insensibile al fascino della moglie e, deluso dall’apparente incapacità di Georgiana di dargli il tanto atteso erede maschio, le preferisce la sua migliore amica, Lady Elizabeth Foster, che riesce a insinuarsi nel suo letto e nel suo cuore. Furiosa e ferita per il tradimento dell’amica e per il ménage à trois che il marito le impone fra le mura di casa, la Duchessa intraprende un’appassionata relazione con il Conte Charles Grey…
La Duchessa è tratto dal libro di Amanda Foreman Georgiana. Vita e passioni di una duchessa nell’Inghilterra del ‘700 (Georgiana – Duchess of Devonshire), che ha vinto il premio Whitbread per la Migliore Biografia nel 1997, ed è rimasto per mesi nella classifica dei best-seller. E’ impressionante il parallelo fra la vita della nobildonna britannica del ‘700 e quella della sua diretta discendente Lady Diana. Entrambe donne forti, estroverse e piene di vitalità; entrambe divenute icona e simbolo della propria epoca, entrambe prigioniere di un matrimonio profondamente infelice ed affamate d’amore.
Accolta tiepidamente da critica e pubblico del Festival internazionale del Film di Roma e stroncata senza mezzi termini al Festival di Toronto, la pellicola diretta da Saul Dibb è in arrivo sugli schermi italiani il giorno della vigilia di Natale, 24 dicembre 2008. Assolutamente strepitosi i costumi di Michael O’Connor (che ha, infatti, appena vinto un Satellite Award e probabilmente figurerà fra i prossimi candidati all’Oscar) e le parrucche disegnate da Jan Archibald. Bellissime le scenografie di Michael Carlin. Questi, insieme alle interpretazioni dei protagonisti, sono i punti di forza del film.
Bravissimo come sempre, tanto che sembra superfluo specificarlo ogni volta, Ralph Fiennes. Riesce con naturalezza e classe a portare sullo schermo un personaggio in grado, al contempo, di farsi odiare e suscitare compassione. Profondamente umano quanto algido e distaccato nello stesso tempo. Bene Keira Knightley, anche se personalmente ritengo sia sopravvalutata e mi sono un po’ stancata di vederle interpretare tutti questi ruoli in costume, corsetto e parruccone. Bene anche Dominic Cooper nel ruolo del Conte Grey. (Se doveste, come me, passare metà film pensando “ma dove diamine l’ho già visto?!“, vi risolvo il problema: era il fidanzato della giovane protagonista di Mamma Mia!)
Il punto dolente de La Duchessa è la mancanza di carattere. Non è il classico film in costume, ma è lontano anni luce dalla rilettura dissacrante, moderna e quasi psichedelica che Sofia Coppola fece di Maria Antonietta. Il film di Dibb è sostanzialmente esangue. Molto ben fatto e preciso sia da un punto di vista tecnico che narrativo, ma sotanzialmente simile – per personaggi, temi, ambientazioni – a tanti altri film in costume visti in precedenza. Affascina da un punto di vista prettamente estetico ma non coinvolge emozionalmente.
Voto Simona: 6