Buon compleanno Liv Ullmann. La musa di Bergman compie 70 anni
Non mi vengono in mente molte altre attrici cinematografiche della seconda metà del Novecento che possono vantare prestazioni recitative del livello di Liv Ullmann. Liv Ullmann, in pochi lo sanno, è un attrice norvegese ed è nata a Tokyo il 16 dicembre 1938 e oggi compie 70 anni.Il connubbio con Ingmar Bergman (un sodalizio che
Non mi vengono in mente molte altre attrici cinematografiche della seconda metà del Novecento che possono vantare prestazioni recitative del livello di Liv Ullmann. Liv Ullmann, in pochi lo sanno, è un attrice norvegese ed è nata a Tokyo il 16 dicembre 1938 e oggi compie 70 anni.
Il connubbio con Ingmar Bergman (un sodalizio che è andato al di fuori del set cinematografico), ci ha regalato dei film che sono autentici capolavori , che sul piano dell’analisi intimistica, difficilmente saranno anche lontanamente avvicinati: Persona (1966, Ullmann divide il film con il suo “doppio” Bibi Andersson), Sussurri e grida (1972, un interno di famiglia onirico e lancinante), Scene da un matrimonio (1973, in questo quadro familiare recita accanto al bravissimo Erland Josephson), L’immagine allo specchio (1976, la Ullmann ci regala un assolo straziante), Sinfonia d’autunno (1978, duetta con Ingrid Bergman!).
La carriera della Ullmann non si ferma al ruolo dell’attrice: dagli anni 90, infatti, è passata dietro la cinepresa regalandoci film di buona levatura come Conversazioni private (1996) e l’Infedele (2000) (entrambi sceneggiati da Ingmar Bergman, difatti era il periodo in cui il grandissimo regista svedese non faceva film).
Ma la sua carriera d’attrice non si ferma sicuramente alla partnership con Bergman (peraltro con lui recita anche ne L’ora del lupo, Passione, La vergogna, L’uovo del serpente e Sarabanda, film minori nella filmografia di Bergman, ottimi film in quella di qualsiasi altro regista), difatti possiamo ricordare come film di altissima qualità anche Karl e Kristina (Jan Troell, 1970), Una donna chiamata moglie (Jan Troell, 1974), Speriamo che sia femmina (Monicelli, 1985). Particolarmente originali, anche se non perfettamente riusciti i film di matrice storica La papessa Giovanna di Michael Anderson (1971, recita nel ruolo di Papa…) e Leonor di Juan Luis Bunuel, il figlio di Luis Bunuel.
Liv Ullmann ha dunque lavorato tra gli anni 70 e 90 in Italia, Germania, Stati Uniti, Francia, Spagna, e molto spesso guardando parte di questi film si ha l’impressione di avere di fronte un’attrice immensa che poteva dare solo il 20% delle proprie possibilità. Ed è per questo che la Ullmann, così capace di dare alle emozioni una grande estensione temporale, attraverso la mimica e l’espressività, non poteva avere a che fare con pellicole di genere che proprio in quel periodo andavano per la maggiore.
Curiosità: E’ alta 173 cm. E’ cresciuta a Trondheim. Ha ricevuto due nomination agli Oscar (1973, 1977), 4 nomination e 1 vittoria ai Golden Globe, ha vinto 4 David di Donatello, migliore attrice a Venezia 1981. E’ stata presidente di giuria a Berlino nel 1984 e a Cannes nel 2001. Ha avuto due nomination anche ai Tony Awards (gli Oscar del teatro, nel 1975 e nel 1977). Ha rifiutato una parte in Vestito per uccidere di Brian De Palma. Liv Tyler deve il suo nome all’attrice norvegese, (liv significa nella lingua scandinava “vita”).
Filmografia (da attrice):
-Fjols til fjells, regia di Edith Carlmar (1957)
-Ung flukt
-Kort är sommaren (1962)
-Tonny (1962)
-Kalte ham Skarven, De (1965)
-Persona, regia di Ingmar Bergman (1966)
-L’ora del lupo (Vargtimmen), regia di Ingmar Bergman (1968)
-La vergogna (Skammen), regia di Ingmar Bergman (1968)
-An-Magritt, regia di Arne Skouen (1969)
-Passione (En Passion), regia di Ingmar Bergman (1969)
-L’uomo dalle due ombre (De la part des copains), regia di Terence Young (1970)
-Karl e Kristina (Nybyggarna Utvandrarna), regia di Jan Troell (1970)
-L’assassino arriva sempre alle 10 (The Night Visitor), regia di László Benedek (1971)
-La papessa Giovanna (Pope Joan), regia di Michael Anderson (1971)
-Sussurri e grida (Viskningar och rop), regia di Ingmar Bergman (1972)
-Orizzonte perduto (Lost Horizon), regia di Charles Jarrott (1973)
-Scene da un matrimonio (Scener ur ett äktenska), regia di Ingmar Bergman (1973)
-La signora a 40 carati (40 Carats), regia di Milton Katselas (1973)
-Una donna chiamata moglie (Zandy’s Bride), regia di Jan Troell (1974)
-La rinuncia (The Abdication), regia di Anthony Harvey (1974)
-Leonor, regia di Juan Luis Buñuel (1975)
-L’immagine allo specchio (Ansikte mot ansikte), regia di Ingmar Bergman (1976)
-Quell’ultimo ponte (A Bridge Too Far), regia di Richard Attenborough (1977)
-L’uovo del serpente (The Serpent’s Egg), regia di Ingmar Bergman (1977)
-Sinfonia d’autunno (Höstsonaten), regia di Ingmar Bergman (1978)
-Gli amori di Richard (Richard’s Things), regia di Anthony Harvey (1980)
-Mosse pericolose (La Diagonale du fou), regia di Richard Dembo (1983)
-Il ragazzo della baia (The Bay Boy), regia di Daniel Petrie (1984)
-Speriamo che sia femmina, regia di Mario Monicelli (1985)
-Mosca addio, regia di Mauro Bolognini (1986)
-Gaby una storia vera (Gaby: A True Story), regia di Luis Mandoki (1987)
-Il bue (Oxen), regia di Sven Nykvist (1991)
-Sarabanda (Saraband), regia di Ingmar Bergman – Film per la TV (2003)
Filmografia (da regista)
-Sofie (1992)
-Kristin Lavransdatter (1995)
-Lumière et compagnie (1995)
-Conversazioni private (Enskilda samtal) (1996)
-L’infedele (Trolösa)(2000)