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The Bank Job – Recensione in Anteprima

The Bank Job (id. – thriller, 111 minuti, G.B. 2008) Regia di Roger Donaldson, con Jason Statham, Saffron Burrows, Stephen Campbell Moore, Daniel Mays, James Faulkner, Alki David, Michael Jibson, Richard Lintern, Don Gallagher, David Suchet.Londra, 1971. La bella Martine propone a Terry, un venditore d’auto particolarmente avvezzo alla truffa, di studiare insieme un piano

di simona
5 Dicembre 2008 11:00

The Bank JobThe Bank Job (id. – thriller, 111 minuti, G.B. 2008) Regia di Roger Donaldson, con Jason Statham, Saffron Burrows, Stephen Campbell Moore, Daniel Mays, James Faulkner, Alki David, Michael Jibson, Richard Lintern, Don Gallagher, David Suchet.

Londra, 1971. La bella Martine propone a Terry, un venditore d’auto particolarmente avvezzo alla truffa, di studiare insieme un piano per una rapina apparentemente semplicissima a Baker Street: entrare nel caveau di una banca attraverso un tunnel sotterraneo e impossessarsi facilmente di milioni di sterline in contanti e gioielli custoditi nelle cassette di sicurezza. L’obiettivo della donna non sono però i soldi o i preziosi, ma alcune fotografie molto compromettenti di un membro della famiglia reale. Foto che – tanto i servizi segreti di sua Maestà, quanto i peggiori criminali – cercheranno di recuperare con ogni mezzo.

Ispirato a un episodio realmente accaduto nel settembre del 1971, una rapina a Baker Street nella quale, a vario titolo, si trovarono coinvolti Mafia, Governo e Famiglia Reale, il cui bottino non mai è stato recuperato e per la quale nessuno è stato arrestato (esempio di come alcuni casi ‘scomodi’ possano essere facilmente insabbiati), The Bank Job ha aperto ufficialmente la 18a edizione del Courmayeur Noir in Festival. In Italia verrà distribuito in aprile da La Pantera, società di recentissima costituzione che ne ha acquisito i diritti.

the bank job

Proiettato ieri sera in concorso, The Bank Job è esattamente ciò che promette di essere: la ricostruzione di una rapina, un thriller d’azione un po’ old-fashioned, con un buon ritmo e validi interpreti. Non un capolavoro, ma un prodotto onesto di puro intrattenimento, sicuramente meritevole di attenzione.

Buona la regia di Roger Donaldson e buono anche il montaggio di John Gilbert. Purtroppo la sceneggiatura (scritta a quattro mani da Dick Clement e Ian La Frenais) non è, invece, perfettamente lineare e inciampa, ogni tanto, in qualche snodo della vicenda particolarmente complicato e poco comprensibile. Inoltre, alcuni dei personaggi vengono fatti uscire di scena in modo un po’ troppo frettoloso. Problematica dovuta, principalmente, al fatto che molti degli avvenimenti raccontati nella pellicola non siano mai stati risolti nè chiariti nemmenno nella realtà. Le atmosfere degli anni ’70 sono state ricreate in modo fedele e mai eccessivo attraverso musica, modelli d’auto e abbigliamento, persino nel linguaggio utilizzato. Garantisce James Faulkner, presente al Festival per accompagnare il film, che racconta di essere stato presente sulla vera scena del crimine, nel ’71, appena due giorni dopo l’accaduto. Aveva sentito parlare del colpo alla radio ed era curioso di vedere di persona il luogo dove il furto era stato commesso. Dopo soli due giorni, i nasti gialli della polizia erano già stati rimossi e la notizia fatta scomparire da giornali e servizi televisivi.

Jason Statham, che potrebbe forse essere definito come il nuovo Bruce Willis, non veste qui i panni dell’eroe d’azione a cui ci ha abituati con i suoi ultimi film, ma quelli di un uomo comune, un tranquillo padre di famiglia, ladro occasionale, che cerca semplicemente di portare a termine un colpo che gli permetta di sistemarsi per il resto della vita. Curioso vedere David Suchet, il Poirot televisivo, nei panni del pornografo, corruttore di poliziotti ed assassino.

Voto Simona: 6,5