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Torino Film Festival 2008: commenti e voti

Nanni Moretti, direttore del Torino Film Festival per questo biennio appena finito, pare aver dato disponibilità per proseguire il suo lavoro. E i motivi sono sotto gli occhi di tutti, parlando di numeri: rispetto all’anno scorso sono in netta crescita il numero degli accreditati, e si registrano un 15% in più di biglietti e abbonamenti

30 Novembre 2008 17:08

Torino Film Festival 2008:  commenti e votiNanni Moretti, direttore del Torino Film Festival per questo biennio appena finito, pare aver dato disponibilità per proseguire il suo lavoro. E i motivi sono sotto gli occhi di tutti, parlando di numeri: rispetto all’anno scorso sono in netta crescita il numero degli accreditati, e si registrano un 15% in più di biglietti e abbonamenti venduti, e un 25,08% in più di incassi totali. Niente male per un festival che arriva ultimo dopo Venezia e soprattutto Roma, e in un periodo climatico non piacevolissimo (con tanto di neve quest’anno). Ma i cinefili non si sono fatti fermare da queste cosette, e sono accorsi in massa al secondo Torino morettiano.

Il perché è abbastanza semplice da intuire: con un’edizione di buon livello alle spalle e con un programma davvero di altissimo interesse, Torino 26 si presentava sulla carta come un festival tutto da godere. E non c’è stata delusione, e speriamo a questo punto che l’accoppiata Moretti-Martini resti. Citiamo comunque qualche problemino, a partire dal caso Somers Town, atteso nuovo film di Shane Meadows: cancellate tutte le proiezioni per mancato arrivo della pellicola, che arriva gli ultimi giorni. Proiezioni il 29 in seconda serata e il 30, a festival ormai finito: la rabbia dilaga, anche se si capisce che la colpa non è direttamente del festival.

Paradossalmente, uno dei disagi del cartellone di Torino è di essere “troppo pieno”, e qualcosa la si perde per forza: anche perché alcune sale sono tanto carine quanto piccole, e pretendere che la gente possa vedersi Filth and Wisdom di Madonna nella mini-sala 3 del Massimo è pura utopia. Non si poteva proiettarlo all’Ambrosio in sala 1 al posto di Per favore… non mordermi sul collo (proiezione quasi vuota, purtroppo) o al Nazionale? E che dire di Katyn, la cui prima era nella minuscola sala 2 dell’Ambrosio? Sono cose che l’organizzazione dovrebbe ripensare il prossimo anno, anche se c’è da dire che molti spettacoli delle tre meravigliose retrospettive hanno fatto il tutto esaurito.

Altra piccola annotazione che si ripresenta per il secondo anno consecutivo: vorremmo qualche film di genere in più, anche perché il pubblico torinese è stato coccolato con le due stagioni di Masters of Horror in precedenza. Vanno benissimo la sorpresa horror-romantica Lasciami entrare e il bel thriller carcerario The Escapist, ma davvero Nanni non può fare a meno del suo odio per l’horror, e la Martini e il suo staff (di cui qualcuno ben noto è fortemente fan del genere) non possano metterci una buona parola? Alternare dramma e commedia con un bel orrorifico sarebbe molto divertente.

Ma andiamo ovviamente ai film, che sono la vera importanza di un festival e che sono la colonna portante di opinioni, dichiarazioni e giudizi sull’intera rassegna (si spera). Si è partiti con uno dei film più discussi e attesi della stagione, quel W. di Oliver Stone che ha provocato discussioni in Italia anche tra festival. Torino ha fatto bene ad accaparrarselo subito; il film resta comunque piatto e poco pungente, pur non privo di qualche interesse. Il concorso si è rivelato di buona qualità, con molti titoli validi e qualche pellicola poco riuscita. Qui si è tifato soprattutto per quattro titoli: il sensibilissimo Momma’s Man, che tocca corde del cuore in modo davvero delicato; il vincitore Tony Manero, intelligente e a tratti terribile; il tedesco Die Welle, che ricorda come ci voglia poco perché una dittatura s’instauri, e lo fa con una buona energia; Quemar las naves, che vive nel suo mondo, è divertente, coraggioso, ed ha un’ottima colonna sonora di Julieta Venegas.

Nelle sezioni non competitive, per un Kim Ki-duk un po’ pasticcione ci sono altri piccoli film molto gradevoli (ad esempio Gigantic, Real Time, Il giardino dei limoni, Rumba). Ma hanno scatenato (i nostri) entusiasmi soprattutto Hunger di Steve McQueen (nella sezione Lo Stato delle Cose), angosciante e rigorosissimo, 24 City di Jia Zhang-ke, coerente con la grande poetica dell’autore e toccante, Lasciami entrare di Tomas Alfredson, originale fiaba horror, bello da vedere e romantico in modo inedito, Sul Lago Tahoe, commovente per davvero e con punte brillanti. Per non parlare poi di film chiacchieratissimi e molti apprezzati, giustamente, come il già citato The Escapist e l’irriverente Religulous.

Condiscono tutto gli incontri coi registi, tra cui quello con l’ex-Monty Python Michael Palin alla presentazione de Il senso della vita, che ha (ri)fatto piegare sulla poltrona tutto e tutti. Che poi il sottoscritto abbia particolarmente amato la retrospettiva sulla British Renaissance conta relativamente: ma rivedere o vedere per la prima volta film come Britannia Hospital, Angel, Remembrance, My Beautiful Laundrette o l’accoppiata di documentari A question of leadership / Which side are you? di Loach ha aggiunto un tocco in più ad un cartellone già di per sé decisamente apprezzabile e a suo modo divertente.

Ecco quindi i voti dei film visti in questo Torino Film Festival 26.

In concorso

Bitter & Twisted
Voto: dal 6 al 7

Demain
Voto: dal 4 al 5

Die Welle
Voto: dal 7 all’8

Dixia de tiankong (The Shaft)
Voto: dal 6 al 7

Donne-moi la main
Voto: dal 6 al 7

Entre os dedos
Voto: dal 4 al 5

Helen
Voto: dal 6 al 7

Mein freund aus Faro
Voto: 7

Momma’s Man
Voto: 8 commosso

The New Year Parade
Voto: 7

Nikoli nisva sla v Benetke (We’ve never been to Venice)
Voto: 5

Non-dit (Unspoken)
Voto: 5

Prince of Broadway
Voto: 7

Quemar las naves
Voto: dal 7 all’8

Tony Manero
Voto: 8

Fuori concorso

Bam Gua Nat (Night and Day)
Voto: dal 6 al 7

Bi Mong (Dream)
Voto: 5

Er shi si cheng ji (24 City)
Voto: 8 abbondante

The Escapist
Voto: dal 7 all’8

Etz Limon (Il giardino di limoni)
Voto: 7

Gigantic
Voto: 7

Kurus
Voto: 6

Lake Tahoe (Sul Lago Tahoe)
Voto: 8 commosso

Låt den rätte komma in (Lasciami entrare)
Voto: 8

Real Time
Voto: 7

Rumba
Voto: 7

W.
Voto: 5

Lo Stato delle Cose

Hunger
Voto: 9

Made in America
Voto: 7

Religulous
Voto: dal 7 all’8

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