Davanti agli occhi – recensione in anteprima
Davanti agli occhi (The Life Before Her Eyes – thriller, USA 2007) Regia di Vadim Perelman, con Uma Thurman, Evan Rachel Wood, Eva Amurri, Gabrielle Brennan, Brett Cullen, Oscar Isaac, Jack Gilpin, Maggie Lacey, John Magaro, Lynn Cohen, Nathalie Paulding, Molly Price, Oliver Solomon, Isabel Keating. Briar Hill, Connecticut, quindici anni fa. Diana e Maureen
Davanti agli occhi (The Life Before Her Eyes – thriller, USA 2007) Regia di Vadim Perelman, con Uma Thurman, Evan Rachel Wood, Eva Amurri, Gabrielle Brennan, Brett Cullen, Oscar Isaac, Jack Gilpin, Maggie Lacey, John Magaro, Lynn Cohen, Nathalie Paulding, Molly Price, Oliver Solomon, Isabel Keating.
Briar Hill, Connecticut, quindici anni fa. Diana e Maureen sono amiche inseparabili e insieme fanno tutte le cose tipiche degli adolescenti: saltare la scuola, fantasticare sui ragazzi, fare il bagno di nascosto nella piscina dei vicini, fumare spinelli… Diana è passionale e trasgressiva, Maureen timida e seria. Ma una mattina di primavera la vita di questa tranquilla cittadina è spezzata da un terribile evento.
Le due ragazze sono dentro il bagno della loro scuola. Da lì sentono strani rumori, urla, spari…D’improvviso la porta si apre, spalancata da Michael. Lo studente imbraccia una mitraglietta, punta la canna contro le due ragazze. Diana e Maureen capiscono che stanno per morire. Ma Michael offre una scelta, in un gioco atroce e crudele: chiede a Diana e Maureen che siano loro stesse a indicare chi, delle due, deve morire…l’altra si salverà.
Sugli schermi italiani dal 30 dicembre 2008
E’ estremamente difficile recensire quest’opera seconda dell’ucraino Vadim Perelman, già sceneggiatore e regista dell’ottimo La casa di sabbia e nebbia, nel 2003. Difficile, poichè ogni parola detta può potenzialmente essere uno spoiler. Sceneggiato da Emil Stern e tratto dall’omonimo romanzo di Laura Kasischke (autrice e poetessa vincitrice di numerosi premi letterari) il film ha una struttura caleidoscopica (fin dai bellissimi titoli di testa) che mescola passato, presente e futuro, realtà e dimensione onirica. L’autrice del libro lo definisce così: “è un sogno, è immaginazione, è un precario equilibrio tra estasi ed agonia, è uno squarcio nella fabbrica di sogni”.
Proprio come in un caleidoscopio vediamo le vicende dei protagonisti mescolarsi, sovrapporsi e separarsi, assumere forme e significati differenti a seconda del differente punto di vista dal quale le si osserva. Unico punto fermo la sequenza nel bagno della scuola, riproposta più volte (ora realtà, ora ricordo, ora incubo) in momenti diversi della storia, quasi ossessivamente. Nonostante tutto l’intreccio sia costruito attorno a questo drammatico evento centrale, il regista ci tiene a sottolineare che non si tratta di un film su una sparatoria a scuola (molto simile a quella, tristemente famosa, del liceo Columbine). “È la storia di come un evento del genere possa influenzare e sconvolgere la vita delle persone ed il loro carattere. É una storia di amore, lealtà, responsabilità e coscienza. Quando parliamo di situazioni violente, parliamo spesso di eroismo, ma mai abbastanza dell’aspetto umano, delle debolezze, della complessità, delle qualità e delle peculiarità dell’animo umano.”
Buone le prove attoriali delle tre protagoniste quasi assolute della pellicola: Uma Thurman, Evan Rachel Wood ed Eva Amurri. Peccato che la performance della Thurman venga completamente rovinata dal doppiaggio italiano: una voce piatta, fastidiosa, priva di qualsiasi intonazione o emozione. Bella la fotografia, che punta molto (soprattutto nelle scene che vedono protagonista Uma Thurman) sui colori dei fiori, caldi e bellissimi, come nei dipinti di Paul Gauguin che Diana ama tanto. Forse un po’ troppo frenetico il montaggio che tende a mandare lo spettatore un po’ in confusione. Una volta finito il film sono necessari almeno cinque minuti per riflettere e ricomporre i pezzi del puzzle.
Voto: 6