Cineblog Consiglia: Totò, Peppino e i fuorilegge
Totò, Peppino e i fuorilegge (1956) di Camillo Mastrocinque, con Totò, Peppino de Filippo, Titina de Filippo, Memmo Carotenuto, Franco Interlenghi.Domani Lunedì 1 settembre su Rai 1 alle ore 9:50Nei palinsesti della Rai l’estate è sempre stato il momento perfetto del riciclo e delle riscoperte. Riciclo di film e spettacoli di cui francamente non si
Totò, Peppino e i fuorilegge (1956) di Camillo Mastrocinque, con Totò, Peppino de Filippo, Titina de Filippo, Memmo Carotenuto, Franco Interlenghi.
Domani Lunedì 1 settembre su Rai 1 alle ore 9:50
Nei palinsesti della Rai l’estate è sempre stato il momento perfetto del riciclo e delle riscoperte. Riciclo di film e spettacoli di cui francamente non si sentiva la mancanza e riscoperta delle tante piccole gemme di cui la storia del cinema nostrano è cosparso. E’ il caso del film riproposto nella mattinata di lunedì da Rai1, quel Totò Peppino e i fuorilegge che costituisce uno dei vertici comici dell’immensa produzione del mai troppo celebrato principe della risata.
Totò recita il ruolo della simpatica canaglia, amante della bella vita ma succube della moglie possidente (Titina de Filippo) che ne controlla ogni piccola spesa rendendosi ai suoi occhi irrimediabilmente avara ed antipatica. Una sorta di riproposizione in chiave femminile del barone Antonio Peletti, grande figura d’avaro costruita dall’attore partenopeo in 47 morto che parla. Grande amico di Totò è il barbiere Peppino, un “missionario” della barba che a più riprese diventa vittima degli scherzi e dell’ironia del cliente-amico, che non riesce a decidersi se il poveretto deve rivolgersi a lui con il tu o con il voi.
Una sera, mentre sono in terrazza a discutere, dopo una cena ad invito andata male, a Totò viene la classica idea geniale. Quella che potrebbe cambiare la loro vita, permettendogli di avere finalmente un assaggio di vera “dolce” vita (un’idea che verrà poi sviluppata dalla coppia di comici nel successivo Totò Peppino e la dolce vita). Sfruttando la presenza in zona di una banda di briganti dediti ai rapimenti, capeggiata da Ignazio detto il Torchio, i due dovranno inscenare un finto rapimento per ottenere un “sontuoso” riscatto da parte dell’ignara moglie, andandosi a godere poi i proventi in città.
Tutto sembra filare liscio, finché non ci si mette di mezzo una diretta televisiva che, riprendendo scene dai locali di tendenza, inquadra di due in procinto di brindare “alla facciaccia” dell’avara moglie. Moglie che, caso beffardo, assiste alla scena in diretta televisiva. Da quel momento è un precipitare di eventi: la figlia di Totò parte col fidanzato giornalista per avvertire il padre senza peraltro riuscirvi, Totò e Peppino devono vedersela con un’avventuriera russa, i soldi finiscono. Fino all’idea geniale di rifare tutto, inscenando un altro rapimento. Solo che tutto a quel punto va a rotoli.
Non dico altro per non guastare la visione di un film che, comunque, più che per la trama vale per i duetti strepitosi tra i tre attori. In ogni caso qui la sceneggiatura è più curata che in molti degli altri film del principe De Curtis, tanto che il famoso motto dei critici “Totò vale molto più dei film in cui ha recitato” qui davvero non sembra opportuno. Merito anche dei due attori che lo accompagnano, il sempre divertente Peppino de Filippo, spalla perfetta che per il ruolo ottenne un Nastro d’argento, ed una strepitosa Titina de Filippo che più di una volta ruba la scena agli altri attori.
Battute memorabili, scene entrate negli annali della commedia (l’incontro con l’avventuriera ed il ritorno a casa di Totò sono davvero da lacrime), un trio di attori di prim’ordine: non credo serva altro per passare in allegria e leggerezza una mattinata in questo scorcio di afosa estate che purtroppo si avvia a finire.
Voto Mario: 7,5
Il ritorno a casa di Totò