Where the Wild Things Are – forse vedrà la luce il fantasy diretto da Spike Jonze
Where The Wild Things Are (in italiano Nel Paese dei Mostri Selvaggi), sfortunato progetto cinematografico di Spike Jonze, è tratto dal celebre romanzo per ragazzi di Maurice Sendak. L’uscita del film, inizialmente prevista per la fine del 2008, in seguito a svariati problemi è stata prima posticipata all’autunno 2009 per poi essere del tutto sospesa.Le
Where The Wild Things Are (in italiano Nel Paese dei Mostri Selvaggi), sfortunato progetto cinematografico di Spike Jonze, è tratto dal celebre romanzo per ragazzi di Maurice Sendak. L’uscita del film, inizialmente prevista per la fine del 2008, in seguito a svariati problemi è stata prima posticipata all’autunno 2009 per poi essere del tutto sospesa.
Le riprese del film, costato 80 milioni di dollari, sono state effettuate in Australia ben due anni fa. I problemi hanno cominciato ad affiorare lo scorso dicembre, quando i piccoli spettatori prescelti per i test-sceenings hanno lasciato la sala in lacrime o – ancora peggio – ben prima della fine del film. Pare che a nessuno piaccia il bambino protagonista: dovrebbe essere un ragazzino birbante, invece sembra solo un moccioso antipatico e meschino.
Inoltre i mostri non sembrano essere – secondo quanto riportato – nè divertenti nè inquietanti ma semplicemente privi di spessore ed espressione. Si era parlato nei mesi scorsi di un probabile ritorno sul set dell’intera troupe per rigirare alcune scene. Addirittura si era vociferato che Spike Jonze venisse licenziato dalla Warner e che un altro regista avrebbe preso il suo posto e rigirato l’intero film da capo.
Fortunatamente, arrivano notizie rassicuranti da parte della casa di produzione, che ci assicura di non aver mai pensato di togliere il film a Jonze.
“Gli abbiamo dato più soldi e più tempo per lavorare al film. Vorremmo trovare un terreno comune che rappresenti la versione di Spike, ma che comunque offra un film che possa essere appetibile per un pubblico più vasto. Ma non lo definirei un problema, si tratta piuttosto di una sfida. Nessuno vuole la pellicola venga trasformata in un film commerciale banale e patinato.”
Queste le parole del presidente della Warner Brothers, Alan Horn.
Fonte: Los Angeles Times