Dal 07 marzo al cinema: Biùtiful cauntri, Cenerentola e gli 007 nani, Family game, Grande grosso e Verdone, Lezioni di felicità, Sonetàula, Vogliamo anche le rose
Week-end quasi tutto italiano. Dopo due primi mesi niente male, anzi, con un ultimo fine settimana che ci ha regalato l’ultima di una serie di perle (si parla di Persepolis: se non l’avete fatto, correte a recuperarlo), il 2008 presenta una situazione distributiva da panico. Non solo Redacted, ad esempio, ma anche i film italiani
Week-end quasi tutto italiano. Dopo due primi mesi niente male, anzi, con un ultimo fine settimana che ci ha regalato l’ultima di una serie di perle (si parla di Persepolis: se non l’avete fatto, correte a recuperarlo), il 2008 presenta una situazione distributiva da panico. Non solo Redacted, ad esempio, ma anche i film italiani che pur trovano una loro distribuzione non riescono a raggiungere il grande pubblico, causa le poche copie.
Vogliamo parlare dei due documentari italiani, che si preannunciano bellissimi e più che utili? Vogliamo anche le rose e Biùtiful cauntri escono entrambi con 20 copie. Va un po’ “meglio” a Sonetàula, nuovo film di Salvatore Mereu, vincitore nel 2003 a Venezia (Settimana della critica) con Ballo a tre passi: per lui 25 copie. E Verdone? 835 sale: alla faccia…
Biùtiful cauntri: documentario italiano realizzato da Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero. La pellicola mostra il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, cercando di sottolineare il ruolo delle istituzioni e di come la mafia gestisce questo business. E mentre tutto questo sembra assurdo, mentre la gente si ammala e mentre le strade si riempiono di spazzatura… cosa si può fare? Menzione Speciale a Torino 25.
Cenerentola e gli 007 nani: nel Paese delle Favole va tutto bene come sempre finché, un giorno, il Mago che detiene la bilancia del Bene e Male va in ferie e i suoi due assistenti combinano un pasticcio, lasciando che Frieda, la Matrigna Cattiva di Cenerentola, si impossessi della sua bacchetta magica. Frieda non vuole solo conquistare il Paese ma cambiare il finale a tutte le storie tramutandolo in ‘mai più felici e contenti’ (Happily N’Ever After). Bisogna fare qualcosa. Diretto da Paul Bolger e Yvette Kaplan, un breve film d’animazione, co-produzione tra USA e Germania.
Family game: se una vita non basta: Vittorio ha 40 anni, è un assistente chirurgo, ha una casa, una famiglia. Tutto sembra perfetto ma non lo è. Martina, la figlia adolescente, viene maltrattata da alcuni compagni di classe. Il figlio Matteo, 11 anni, è video game dipendente. Come se non bastasse arriva in casa Andrea, il fratello di Vittorio, appena uscito da una comunità di recupero per tossicodipendenti. Film drammatico diretto da Alfredo Arciero, con Sandra Ceccarelli, Stefano Dionisi, Fabio Troiano, Elena Bouryka, Mattia Cicinelli, e Eros Pagni.
Grande, grosso… e Verdone: Leo, Callisto e Moreno: tre storie e tre personaggi. Si inizia dal bonaccione e ingenuo Leo, che si ritrova a dover seppellire la madre, morta improvvisamente, dopo aver affidato il tutto ad una compagnia di pompe funebri da denuncia. Si prosegue con il diabolico Callisto, incubo perenne per i suoi studenti e per il propro figlio, oppresso da un padre insopportabile, e si conclude il tutto con Moreno e Enza, burini arricchitisi vendendo cellulari, in vacanza a Taormina. Qui, con figlio in analisi a carico, ne vivranno di tutti i colori, tra tradimenti, ripicche e gag di ogni tipo… Il nuovo film di Carlo Verdone ritorna ad interpretare i suoi personaggi storici, con un film che promette di fare scintille al botteghino. Con Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Martina Pinto e Roberto Farnesi. Qui la nostra recensione.
Lezioni di felicità: cosa hanno in comune le vite di una commessa e di un famoso scrittore? Niente. Balthazar ha una moglie, una casa, un lavoro che ama e che lo ha reso popolare; Odette è single e vive in una casa popolare con due figli un pochino ribelli. Eppure l’insoddisfatto è Balthazar. E quando i due si incontrano… Commedia francese diretta da Eric-Emmanuel Schmitt; con Catherine Frot, Albert Dupontel e Jacques Weber.
Sonetàula: Sardegna, 1937. Sonetàula ha dodici anni ed è un servo pastore; il padre è al confino, e lui cresce con il nonno e lo zio Giobatta. A diciotto anni Sonetàula reagisce a un affronto sgarrettando il gregge del provocatore. Non risponde alla chiamata dei carabinieri, diventa latitante e poi bandito. Il destino di Sonetàula si intreccia con quello di Maddalena e di un altro ragazzo, Giuseppino, che però sceglie un altro destino. Tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe Fiori, un film drammatico diretto da Salvatore Mereu, qui alla sua seconda opera dopo Ballo a tre passi. Con Francesco Falchetto, Manuela Martelli e Antonio Crisponi. Presentato a Berlino.
Vogliamo anche le rose: il docu-film racconta il cambiamento portato dalla liberazione sessuale e dal movimento femminista in Italia a cavallo tra i Sessanta e Settanta. Il film mostra alcuni fatti della storia attraverso l’occhio di tre donne in particolare: Anita, Teresa e Valentina. Anita è un’adolescente, è una brava ragazza di buona famiglia. Scrive in un diario; vuole scoprire l’amore ed il sesso ma l’educazione ricevuta la blocca. Teresa invece l’amore e il sesso li ha già scoperti, e a soli vent’anni è rimasta incinta. Teresa decide di abortire e, visto che l’aborto nel ’76 è illegale, lascia il suo paese nel Sud e va a Roma. Valentina a Roma c’è nata, ci vive e opera da militante femminista, ed è attiva nei circoli. Diretto da Alina Marazzi (Un’ora sola ti vorrei) con le voci di Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti.