Sweeney Todd: foto gallery e paragone con il musical originale
Non è facile trovare qualcosa da dire in merito allo Sweeney Todd di Tim Burton. Non è facile perchè si rischia di essere ridondanti e ripetitivi. Sul diabolico barbiere di Fleet Street è già stato ampiamente detto tutto il possibile durante gli scorsi mesi, mentre l’attesa per l’uscita del film sugli schermi del nostro Paese
Non è facile trovare qualcosa da dire in merito allo Sweeney Todd di Tim Burton. Non è facile perchè si rischia di essere ridondanti e ripetitivi. Sul diabolico barbiere di Fleet Street è già stato ampiamente detto tutto il possibile durante gli scorsi mesi, mentre l’attesa per l’uscita del film sugli schermi del nostro Paese si faceva sempre più impaziente.
Nel bene e nel male, da parte di fan o di professionisti del settore, sono stati scritti fiumi di parole sull’ultima fatica del genio gotico per eccellenza e del suo “attore feticcio” Johnny Depp. Personalmente mi schiero dalla parte di quanti questo film lo hanno amato. Mi ha emozionato e coinvolto moltissimo, di sicuro merita una seconda (ma anche una terza) visione. Unico e abbastanza trascurabile neo: non mi è piaciuto molto l’eccessivo uso del digitale. I titoli di testa, per esempio, fanno un po’ troppo ‘cartone animato’.
Da appassionata (e purista) di musical quale sono, la mia preoccupazione maggiore era quella che lo spirito dello spettacolo teatrale di Sondheim fosse stato in qualche modo tradito dalla trasposizione sul grande schermo. Temevo che il gusto estetico di Burton, notoriamente un po’ troppo orientato verso la favola gotica, avrebbe guastato l’originale. Mi sono (piacevolmente) ricreduta.
Al contrario di quanto pensavo, la visione burtoniana della storia rende il tutto più reale, drammatico e scorrevole, avendo alleggerito l’intreccio di un paio di brani. Inoltre, è da segnalare un affettuoso omaggio del regista alla versione di Broadway: a conclusione del numero musical “Litte Priest”, Sweeney Todd e Mrs. Lovett (Helena Bonham Carter) si fermano alla finestra in posizione esattamente speculare; lui brandendo una mannaia, lei un mattarello; come sulla copertina della colonna sonora del 1979.
Dal punto di vista canoro, Johnny Depp è davvero una gran bella scoperta! Pur non essendo un cantante professionista e mancando quindi di tecnica e virtuosismi, sfodera una bella voce ed arricchisce la sua interpretazione con un’intensità tale da far passare decisamente in secondo piano le imperfezioni d’esecuzione. Non si può purtroppo dire altrettando della Bonham Carter. Buona l’interpretazione, ma il canto non fa proprio per lei. Ottimi, invece, i giovanissimi Ed Sanders, Jamie Campbell Bower e Jayne Wisener. Peccato sia stata tagliato il personaggio affidato ad Anthony Head (che comunque appare subito dopo “The Contest”: è il gentiluomo che si congratula con Sweeney).
A voi regaliamo una fitta foto gallery tratta dal film.