Festival di Berlino: The Song of Sparrows, Elegy, Fireflies in the garden
Un’altra giornata dell’edizione 2008 del Festival di Berlino volge al termine. Quest’oggi ritorna un po’ di glamour con la presenza in passerella di personaggi come Penelope Cruz, Hayden Panettiere (sì sì, proprio la cheerleader di “Heroes”) e Ryan Reynolds. Come ogni giorno presentati tre film del concorso ufficiale per i lungometraggi, e in lizza quindi
Un’altra giornata dell’edizione 2008 del Festival di Berlino volge al termine. Quest’oggi ritorna un po’ di glamour con la presenza in passerella di personaggi come Penelope Cruz, Hayden Panettiere (sì sì, proprio la cheerleader di “Heroes”) e Ryan Reynolds. Come ogni giorno presentati tre film del concorso ufficiale per i lungometraggi, e in lizza quindi per l’ambito Orso d’Oro.
Comincia, al mattino a orari improponibili, l’iraniano Majid Majidi con la sua commedia The Song of Sparrows che narra le vicende di un padre di famiglia alle prese con un’improvvisa crisi di coscienza. Il film è confezionato splendidamente, ce ne fossero di registi di commedie col talento e la maturità nella messa in scena di questo veterano, e anche attore, iraniano nel nostro Bel Paese. Purtroppo la sensazione è quella che la sceneggiatura sia stata scritta per mettere in piedi un film furbetto, un po’ facilone e paraculo, che ammicca un po’ troppo ostentatamente allo spettatore più sprovveduto.
Elegy è invece il nuovo film della francese Isabelle Coixet, che tanto bene aveva figurato in quel di Venezia qualche anno fa col suo “La Vita Segreta delle Parole” con Tim Robbins e Sarah Polley. Anche per questa pellicola la Coixiet vanta uno schieramento di attori di tutto rispetto, potendo disporre di Penelope Cruz, Sir Ben Kingsley (visto anche nella sezione Panorama in “Transsiberian” di Brad Anderson, quello de “L’Uomo Senza Sonno” con Christian Bale, accanto a Woody Harrelson ed Eduardo Noriega), Dennis Hopper e Patricia Clarkson.
E se per “Elegy” parliamo di cast di tutto rispetto cosa dire di quello messo in mostra da “Fireflies in the Garden” esordio alla regia del giovane Dennis Lee, qui anche sceneggiatore, che vede comparire nell’ordine: Julia Roberts, Ryan Reynolds, Willem Dafoe, Emily Watson, Carrie-Anne Moss, Ioan Gruffudd, Hayden Panettiere e Shannon Lucio. Grande dispiego di forze, quindi, per questa odissea famigliare, non sempre riuscita, a tratti banalotta, ma girata discretamente bene e di quando in quando molto commovente.
L’attesa della stampa poco seria è ora tutta rivolta verso Madonna, che se non lo sapete (beati voi) esordirà come regista nella sezione Panorama col suo Filthy and Wisdom. Solo per la cronaca, Miss Ciccone, che non ha ancora messo piede a Berlino, ha già cominciato a imperversare ordinando in anticipo di vietare le fotografie in conferenza stampa, anche ai poveri disgraziati con l’accredito da fotografi. Speriamo solo, con tutto l’affetto del mondo, che se ne vada il più presto possibile e rompa poco le balle.