Cineblog Consiglia: Coffee & Cigarettes e Ma quando arrivano le ragazze?
Due bei film stanotte su Rai Uno: Coffee & Cigarettes all’ 1:05 che era invece previsto in palinsesto la scorsa settimana, vi rimando quindi al post che avevo scritto sabato scorso. Ma quando arrivano le ragazze? di Pupi Avati, alle 2:40 Vediamo quindi in dettaglio il film di Avati: Ma quando arrivano le ragazze? (Italia
Due bei film stanotte su Rai Uno:
Coffee & Cigarettes all’ 1:05 che era invece previsto in palinsesto la scorsa settimana, vi rimando quindi al post che avevo scritto sabato scorso.
Ma quando arrivano le ragazze? di Pupi Avati, alle 2:40
Vediamo quindi in dettaglio il film di Avati:
Ma quando arrivano le ragazze? (Italia 2005) di Pupi Avati con Claudio Santamaria, Johnny Dorelli, Paolo Briguglia, Vittoria Puccini
Protagonisti della storia sono due giovani: il primo, Gianca (Paolo Briguglia) iniziato a suonare il sax da un padre frustrato, interpretato da un melanconico Johnny Dorelli , e Nick (Claudio Santamaria), figlio di un benzinaio che suona una tromba rubata.
Tutto ha inizio nel corso di un viaggio, verso uno stage all’Umbria Jazz e che sarà l’inizio di una amicizia molto intensa e densa di sfumature.
Gianca è bravo a suonare il sax, ma è Nick che presto spiccherà il volo con il suo talento. Mentre Nick diventa ogni giorno più bravo Gianca,che rappresenta l’alter ego di Pupi Avati, sente di non avere un futuro nel mondo della musica. Arriveranno le ragazze che complicheranno il complesso rapporto tra i due. Chi avrà “vinto” alla fine tra i due rivali?
Si ride, ma soprattutto si rimane con un senso di amarezza: si può rinunciare all’amore per paura delle passioni, perché comunque quella storia non dà certezze? Ci si può accontentare di vivere con qualcuno che non ti ama?
Il film di Avati dà dunque molti spunti di riflessione, parla di tematiche importanti, il Talento e la Passione, i sogni che non si trasformano in realtà, l’amicizia e l’amore. Tutto è poetico e sospeso. Il tempo è scandito dalle comete che sono, secondo Avati, come le ragazze: risplendono, infiammano e poi scompaiano. Ma c’è molto di più nell’utilizzo della metafora delle comete: innanzitutto perché la cometa può essere vista come un “illuminato di talento” che entra nella vita per poi scomparire ed allontanarsi.
In secondo luogo perché la vicenda è resa universale: le comete, infatti, trasmettono l’atemporalità dei sentimenti narrati dalla vicenda, amore, tradimenti, disillusioni e invidie.
Il film è inoltre autobiografico. Quando il film uscì Avati spiegò che avrebbe potuto immergere la storia in qualsiasi contesto, ma scelse il mondo della musica jazz perché era un mondo che gi apparteneva: l’autore ha vissuto in prima persona quanto vive Gianca, anche lui ha visto scoppiare il talento del suo compagno di avventure, con cui aveva formato un gruppo musicale, Lucio Dalla. Anche lui come Gianca peggiorava ogni giorno di più vedendo il suo amico-rivale diventare fenomenale. Non era la tecnica che lo sconvolgeva, raccontò Avati, ma il fluire di quelle melodie che nascevano senza un perché, sotto ispirazione e per effetto di quella forza che si chiama Talento. Ognuno di noi ha un proprio talento: occorre trovarlo e non si può confondere con la passione.
Tra gli interpreti spicca Claudio Santamaria, la Puccini invece non convince, probabilmente perché ancora radicata in una recitazione da fiction televisiva. Johnny Dorelli invece riesce dare quel senso di amarezza tipico del suo personaggio, il suo riversare le speranze di una vita artistica nel figlio, del resto si sa che Avati sa “pescare” tra gli artisti italiani, anche non propriamente legati al Cinema, e trasformali in attori convincenti, come successe con Neri Marcorè o con Katia Ricciarelli.
Voto Agata: 6.5
Tra poco uscirà nelle sale Il Nascondiglio, io sono molto curiosa!
Per quanto riguarda Santamaria, invece, vorrei segnalare che domani e lunedì su rai uno ci sarà la fiction su Rino Gaetano con Santamaria che interpreta proprio il mio amatissimo cantante. Anche in questo caso sono molto curiosa!