Cineblog Consiglia: El Mariachi
El Mariachi di Robert Rodriguez. Con Carlos Gallardo, Consuelo Gomez, Jamie De Hoyos, Peter Marquardt.. Stanotte alle 2:30 su Italia 1 La storia del primo film di Rodriguez è ormai leggenda. Girato con soli 7.000 dollari venne scoperto dalla Columbia e distribuito in tutto il mondo. Il film ebbe così un successo internazionale, sia di
El Mariachi di Robert Rodriguez.
Con Carlos Gallardo, Consuelo Gomez, Jamie De Hoyos, Peter Marquardt..
Stanotte alle 2:30 su Italia 1
La storia del primo film di Rodriguez è ormai leggenda.
Girato con soli 7.000 dollari venne scoperto dalla Columbia e distribuito in tutto il mondo.
Il film ebbe così un successo internazionale, sia di pubblico che di critica e segnò l’inizio della carriera di un regista che oramai è diventato di culto.
E’ la storia di un mariachi, (un chitarrista messicano), che capita per caso in una città di frontiera sconosciuta, Akuna.
Viene scambiato per Azel, il killer che veste di nero e gira con le sue armi nascoste in una custodia di chitarra, in lotta contro Moco, il boss della città che veste di bianco.
Il mariachi si ritrova così coinvolto in inseguimenti e sparatorie nel disperato tentativo di non essere ucciso.
Incontra la donna della sua vita, Domino, una ragazza messicana desiderata da Moco.
Lei lo aiuta a tirarsi fuori di guai, ma non tutto va per il verso giusto e la città che il mariachi credeva gli avrebbe portato fortuna diventa portatrice di sventure.
Una pellicola interessantissima. Tutte le scene vennero girate una sola volta.
C’è un ottimo uso dello zoom per intensificare la drammaticità degli eventi, un uso così sapiente che sembra che ci siano più telecamere.
Rodriguez dà anche un’ottima prova nell’uso del montaggio.
Infatti non potendosi permettere più di un ciak a scena né degli stuntmen, capitava che alcune scene contenessero degli errori: una pistola che cadeva nel momento sbagliato, la custodia della chitarra che non veniva lanciata nel modo giusto.
Questi errori sono stati cancellati grazie al montaggio, tagliando in anticipo la scena, per esempio.
Questo film dimostra che quando c’è l’abilità non occorrono milioni di dollari per realizzare un buon film, ma solo l’uso della creatività.
Per molti versi le scelte creative di Rodriguez ricordano quelle degli spaghetti western all’italiana, anche in quei casi i film erano girati in economia… del resto gli omaggi a Sergio Leone in questo film sono evidenti.
Anche la sceneggiatura è brillante: c’è molta ironia e parecchie citazioni cinematografiche.
Un ottimo debutto che già mette in luce tutte le capacità di Rodriguez, allora appena ventitreenne.