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Da recuperare: Arrivederci amore, ciao

Arrivederci amore, ciao. Regia: Michele SoaviEsponente del new horror, Michele Soavi ha lavorato con Dario Argento in qualità di aiuto regista. Già autore di “Dellamorte, Dellamore” (film tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog) ha al suo attivo anche varie esperienze in televisione, sua la regia di Uno Bianca e di

12 Agosto 2007 08:14

Arrivederci amore, ciao. Regia: Michele Soavi

Esponente del new horror, Michele Soavi ha lavorato con Dario Argento in qualità di aiuto regista. Già autore di “Dellamorte, Dellamore” (film tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog) ha al suo attivo anche varie esperienze in televisione, sua la regia di Uno Bianca e di Ultimo2 –La sfida.

“Arrivederci amore, ciao”, uscito nel 2006, è per me un ottimo thriller, che interpreta da un punto di vista cinematografico il romanzo omonimo dell’ interessante autore noir Massimo Carlotto. Lo scrittore si ritiene pienamente soddisfatto del film in cui è contenuto pienamente il senso del libro. Viene raccontata la parte peggiore della generazione degli anni ’70, di quella parte che comprendeva uomini semplicemente violenti che si nascondevano dietro l’ideologia per compiere crimini senza senso. Viene, inoltre, descritta una nuova figura di criminale, che ripulisce la propria fedina penale per poter appartenere alla società: una società dalla superficie candida ma dalle profondità marce. Marcio è Giorgio, il protagonista del film, interpretato da Alessio Boni. L’uomo è un ex brigatista che al crollo del muro torna a casa e scende ad ogni sorta di compromesso per poter ottenere la “riabilitazione” prevista dal codice penale. Marcio è l’ispettore corrotto a cui dà corpo Michele Placido, Anedda. Più volte Anedda e Giorgio faranno “affari” assieme. Marcia è Flora, Isabella Ferrari, che pur di salvare le apparenze è disposta a “vendersi” a Giorgio.

Nel film è descritta anche la provincia del Nord-Est, il “motore” dell’economia italiana, così definita dal politico corrotto interpretato da Carlo Cecchi, l’Avvocato Brianese. La canzone di Caterina Caselli ritorna ogni volta che Giorgio compie una scelta che lo avvicina sempre di più al baratro, dall’assassinio del suo migliore amico ad una delle ultime splendide scene, degna di un maestro del thriller. Giorgio è un moderno Dorian Gray: dall’apparenza bellissima ma con un animo mostruoso. I toni sono di una intensa violenza e il passato horror di Soavi è evidente.

Curiosità: dal romanzo di Carlotto è stato tratto anche un fumetto in due volumi proposti dalla BD edizioni.

Qui sotto il video con immagini del film e la canzone di Caterina Caselli.