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Cult de sac, episode 3: A occhio nudo

Continuiamo con la rassegna italiana di Donne Senza Gonne della rubrica Star Trash e Cult De Sac… Per certi versi, il cinema italiano ha anche cercato di riflettere su come venivano rappresentate le donne in quegli anni… Insomma l’uso del nudo di donna poteva essere fatto con altre finalità e con altre metodiche senza dover

di carla
26 Luglio 2007 17:15

Continuiamo con la rassegna italiana di Donne Senza Gonne della rubrica Star Trash e Cult De Sac

Per certi versi, il cinema italiano ha anche cercato di riflettere su come venivano rappresentate le donne in quegli anni… Insomma l’uso del nudo di donna poteva essere fatto con altre finalità e con altre metodiche senza dover avere la scusa del buco della serratura o della doccia… E i film chiamati in causa allora sono quelli di fior di registi, come ad esempio Michelangelo Antonioni e Federico Fellini, che cercavano di analizzare meglio il rapporto tra la vita e la sua rappresentazione.

Blow up di Michelangelo Antonioni, 1966.
Antonioni ci parla di un fotografo che lavora principalmente in un atelier di moda… Ma la domanda che viene da porci per tutta la durata del film è: che cosa fotografa realmente? Un interrogativo che nasce spontaneo non solo nella sequenza della famosa partita a tennis senza pallina, ma anche quando il protagonista David Hemmings fotografa le varie modelle più o meno vestite nel proprio studio…

Le tentazioni del dottor Antonio, episodio di Boccaccio ‘70 di Federico Fellini, 1962.
Fantastica la sequenza della posa in opera del cartellone gigante per la pubblicità del latte, che ha come modella Anita Ekberg, in cui vediamo la sua figura comporsi come un puzzle pezzo per pezzo… Patetiche e fuori dal tempo e le ire del protagonista (interpretato da Peppino De Filippo), che cerca di opporsi alla invasione della pornografia (?) del periodo. Fellini sembra quasi prevedere, nel modo in cui mette in ridicolo il protagonista, l’imminente e radicale cambiamento dei costumi del quinquennio successivo…

Mara, episodio di Ieri, oggi e domani di Vittorio De Sica, 1963
Il celebre spogliarello della Loren, enfatizzato al massimo anche dalla recitazione di chi guarda (Mastroianni), non ha bisogno di commenti e segna una svolta nel cinema e nella commedia all’italiana. Il celeberrimo strip di Ieri oggi e domani, soprattutto visto oggi, è veramente poco pruriginoso e osè e molto comico. La spia, questa, che del nudo si poteva anche ridere e prendere poco sul serio…

Che? di Roman Polanski, 1972
Alice nel paese delle meraviglie non poteva che avere, negli anni ’70, una versione parodica nuda: Sidne Rome, la protagonista del film, recita difatti senza veli per quasi tutta la durata del film. Il film di Polanski, ambientato a Positano nella villa di Zeffirelli, costituisce un tentativo di uso grottesco del sesso e della sessualità in modo da ridicolizzare e prendere meno sul serio alcune ossessioni (e perversioni) della nostra società.

La Città delle donne di Federico Fellini, 1980
Snaporaz (Marcello Mastroinani) rivive come in un incubo i suoi rapporti con l’altro sesso, dai primi turbamenti dell’infanzia alle esperienze sessuali, a un matrimonio ormai stanco. L’avventura è sempre più allucinante. Alla fine si sveglia: è stato tutto un sogno. Sul tema fisso della donna, Fellini sembra un po’ interrogarsi e fare il punto su come in realtà, fino a quel punto, le abbia rappresentate…