Massimo Boldi: dal rapporto con Christian De Sica al film più brutto che ha fatto
Massimo Boldi parla del suo rapporto con Christian De Sica, del suo peggior lavoro e del film che avrebbe voluto fare.
Massimo Boldi, ospite di Un giorno da pecora, il programma di Rai Radio1 condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, ha parlato di cinema a partire dal suo rapporto con Christian De Sica fino al suo film più brutto.
Il settantunenne artista, che tra qualche giorno vedremo al cinema protagonista di Natale al sud, ha detto senza esitazioni che l’attore che lo fa ridere di più è Christian De Sica, ha ammesso che gli manca umanamente, ha negato di aver litigato con lui e riguardo l’ipotesi di rivederli insieme in un film ha dichiarato:
Meglio che non ne parliamo, ormai sono discorsi buttati al vento. Non lo so, ma ormai sono dieci anni che ci siamo separati e ancora parliamo questa cosa?
Boldi ha difeso il termine e il significato di cinepanettone:
E’ diventato di gergo comune, significa anche film per un pubblico di massa. E io ho sempre fatto cinema popolare, è una cosa a cui tengo moltissimo: voglio far divertire tutti.
Nella lunga chiacchierata l’attore di Luino ha raccontato aneddoti sulle sue esperienze su Tinder (“Quando abbiamo pensato a Natale al sud, mi sono iscritto a Tinder. Dopo due ore mi sono dovuto cancellare. Sono arrivare delle richieste terribili, di tutti i tipi: donne, ma anche uomini, che mi volevano incontrare“), sul suo rapporto con Silvio Berlusconi (più bravo di lui a raccontare le barzellette), poi ha rivelato quale considera il suo film più brutto e quale sia il suo unico rimpianto professionale. Il film più brutto? “Il primo film che ho fatto, nel 1975. Si chiamava Movie Rush, la febbre del cinema (commedia nata da un soggetto di Enrco Vanzina, sceneggiata e diretta da Ottavio Fabbri, interpretata tra gli altri da Benjamin Lev e Loredana Bertè): un film orrendo“. Il rimpianto?
Non ne ho. C’è solo una cosa che mi sarebbe piaciuta fare, e risale al 1995… Quell’anno feci Vacanze di Natale ’95, con Luke Perry. Sul set il suo agente americano venne a dirmi che voleva rappresentarmi per gli Stati Uniti … [Risposi] Che non parlavo inglese. E loro mi risposero che non volevano la mia voce, ma la mai faccia… ma dietro di me avevo il mastino napoletano che mi bloccò… De Laurentis, che mi disse: ‘gli americani so’ tutti cazzoni’”. [Avrei voluto fare] Magari un film per la Disney, che sarebbe stato straordinario.