Far East Film Festival: parte 2
Anche il secondo giorno è passato fra film catastrofici e gangster movie facciamo anche oggi un piccolo resoconto dei film visti.The Sword: La retrospettiva su Patrick Tam ci fa scoprire un film fondamentale per la storia del cinema di Hong Kong, e ci rammarichiamo per non averlo visto prima. Un Wuxia davvero coinvolgente, pur con
Anche il secondo giorno è passato fra film catastrofici e gangster movie facciamo anche oggi un piccolo resoconto dei film visti.
The Sword: La retrospettiva su Patrick Tam ci fa scoprire un film fondamentale per la storia del cinema di Hong Kong, e ci rammarichiamo per non averlo visto prima. Un Wuxia davvero coinvolgente, pur con una storia che delle volte sembra approssimativa, ma che grazie ad una coesione formale di alto livello e a del buon intrattenimento, che a distanza di anni non ha perso la sua forza, riesce a emozionare come non mi sarei aspettato.
A Dirty Carnival: E’ difficile trattenersi parlando di questo film, perchè mi ha esaltato come non mi capitava da tempo, un gangster movie dove l’ascesa e caduta del protagonista è supportata da una storia d’amore assolutamente plausibile e dal rapporto con un suo amico regista che gli creerà non pochi problemi. Violento, crudo, emozionante, sono stato due ore con il cuore in mano, la rissa gigantesca fra il fango e il sangue è magnifica, le coltellate (con il coltello da sushi) in pancia e nel petto fanno male.
Young And Clueless: Film cinese, siamo sul poetico, due ragazze alla fine dell’adolescenza e i loro sogni, ma c’è troppa ingenuità, troppo poco a livello visivo e la trama non riesce a conquistare, ci siamo annoiati per tutta la durata del film. Direi che si salvano solo le scene “documentarie” dall’alto di una gru, con la Cina in costruzione e i dormitori/grattacieli ben oltre il limite del disumano.
Umizaru 2: Test of Trust: Il blockbuster del cinema giapponese dello scorso anno è una ciofeca incredibile. Ok riprendere le convenzioni del cinema americano, ma questo è addirittura peggiore di World Trade Center. Un gruppo della sicurezza civile deve salvare della gente da un traghetto danneggiato, ovviamente le cose non vanno per il verso giusto e succede un disastro, ma poi TUTTI si salvano mentre musica con archi sviolina a tutto volume. Bleah.
Eye In The Sky: Sapevo già che questo film mi sarebbe piaciuto tantissimo, e così è stato. Lo sceneggiatore di Johnnie To, qui alla sua prima prova, costruisce un Thriller senza tregua, dove guardie e ladri si spiano e si pedinano senza sosta, spiati dalle telecamere a circuito chiuso e costretti in una Hong Kong vista dal basso, l’azione è per le strade, la mdp spesso è l’occhio nel cielo. Speriamo di vedere presto altri film di questo giovane regista.
The Host: Ieri non l’ho visto, perchè questo filmone si era già visto a Cannes dello scorso anno e in qualche rassegna, inoltre è da una vita che è uscito il DVD e me lo ero già visto un paio di volte. Ma è comunque un gran bel film, un mostro grosso che esce dalle acque del fiume Han (Seoul) e inizia a fare quello che fanno i mostri, ma quale stile! E’ il cinema commerciale che vorremmo sempre vedere.
Sinking Of Japan: Un’altro film catastrofico ad alto budget dalla terra del sol levante: il Giappone affonderà schiacciato dalle due placche tettoniche sulle quali si trova, con immaginabili disagi per la popolazione locale. Qui siamo leggermente su un livello più alto di Umizaru 2 e vedere il Giappone completamente devastato da terremoti e inondazioni fa sempre un certo effetto, purtroppo però c’è lo scienziato e il bel giovane di turno che salveranno tutto.
E ora guardatevi la bellissima e spassosissima sigla del festival