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Cine/Vision: La piccola bottega degli orrori

Per la rubrica Cine/Vision di questa settimana Matteo di PellicolaScaduta ci propone “La piccola bottega degli orrori”, piccolo classico di Roger Corman… qui il link con il film e di seguito la sua recensione.La piccola bottega degli orrori (1960) di Roger Corman con Jonathan Haze, Jackie Joseph, Mel Welles, Dick Miller, Myrtle Vail Seymour, commesso

di carla
18 Aprile 2007 06:52



Per la rubrica Cine/Vision di questa settimana Matteo di PellicolaScaduta ci propone “La piccola bottega degli orrori”, piccolo classico di Roger Corman… qui il link con il film e di seguito la sua recensione.

La piccola bottega degli orrori (1960) di Roger Corman con Jonathan Haze, Jackie Joseph, Mel Welles, Dick Miller, Myrtle Vail
Seymour, commesso di un negozio di fiori, per far fronte a un imminente licenziamento, decide di mettere in mostra una pianta da lui creata, ribattezzata “Audrey Junior”, in onore della collega di cui è segretamente innamorato. Una volta messo in mostra il vegetale, le vendite del negozio aumentano spaventosamente, Audrey si innamora di lui. In più un associazione botanica sta per insignirlo di un preziosissimo premio. L’unico problema è che Audrey Junior si nutre di sangue umano e per questo motivo, il suo creatore, si trasforma in un killer.

Scritto in due giorni, girato in meno di tre in una scenografia già esistente e costato soltanto 30.000 dollari. Girato dal maestro delle produzioni a basso costo Roger Corman (quando non era ancora famosissimo per i suoi film tratti dai racconti di Edgar Allan Poe), “La piccola bottega degli orrori” è uno dei pilastri dei b-movie degli anni sessanta e fonte d’ispirazione per gli ormai classici b-movie che negli anni settanta e ottanta raggiungono buoni risultati. Forse è proprio per questo motivo che non è un film perfetto, perché perfetto non doveva essere. Ci sono grossolani errori di regia (da notare i molti controcampi sbagliati) e la storia in sé effettivamente non è poi così decente e innovativa (e diciamolo pure, a tratti pare anche un po’ stupida). Degli attori poi non ne parliamo perché fanno davvero pena. Il film è, in fondo, sostenuto da una sceneggiatura senza pretese di introspezione, ricca di battute macabre e grottesche, e da una serie di personaggi divertenti e strambi (la madre di Seymour con i suoi pasti a base di medicine, il violento dentista Orin e il suo cliente masochista, interpretato da un giovanissimo Jack Nicholson).

Forse non un capolavoro del cinema, forse non uno dei film migliori che abbiate mai visto, forse non una pellicola indimenticabile. Sicuramente un film spassoso e mai stupido né volgare, che riesce ancora a divertire dopo 46 anni dalla sua uscita.

Il film in lingua originale, di pubblico dominio: