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Quando la realtà diventa cinema, per poi tornare tristemente realtà..

Ieri l’America ha pianto i suoi figli. L’ennesima strage in un campus universitario ha riportato gli statunitensi nel terrore.Era il 21 aprile del 1999, quando a Denver, Colorado, nel liceo Columbine, due studenti, con fucile in spalla, uccisero 16 persone. Quel triste evento è diventato poi fiction, finzione, attraverso due fantastiche ricostruzioni, firmate Van Sant

17 Aprile 2007 09:08


Ieri l’America ha pianto i suoi figli.
L’ennesima strage in un campus universitario ha riportato gli statunitensi nel terrore.

Era il 21 aprile del 1999, quando a Denver, Colorado, nel liceo Columbine, due studenti, con fucile in spalla, uccisero 16 persone.
Quel triste evento è diventato poi fiction, finzione, attraverso due fantastiche ricostruzioni, firmate Van Sant e Moore, rispettivamente con Elephant e Bowling for Columbine. Uno vinse Cannes, l’altro un Oscar.

Otto anni dopo la strage è stata ancor più atroce, 32 vittime innocenti, più l’omicida suicida.
Una nazione è tornata a chiedersi “perchè”. Il proprio presidente si è detto sotto schock, ma ha sottolineato per l’ennesima volta come “le armi siano un diritto di tutti“, come vogliono le potenti lobby delle armi.
L’America, un paese dove assieme al latte e ai biscotti nel carrello puoi infilare una carabina, per poi tornare a casa, accendere la tv, e vedere giustiziare il delinquente di turno.

E ancora sono li a chiedersi il “perchè”.
Forse non basterebbero altri 1000 Moore e Van Sant per fargli capire che così non possono andare avanti.
Forse, intanto noi siam qui a ricordare i loro capolavori, tornati tristemente per l’ennesima volta realtà.