Saw III: l’enigma che ribalta la serie intera
Saw III – L’enigma senza fine (Saw III, USA, 2006) di Darren Lynn Bousman; con Tobin Bell, Shawnee Smith, Angus Macfadyen, Bahar Soomekh, Donnie Wahlberg.Inizia esattamente dov’era finito il precedente, il terzo capitolo della serie Saw. Se il primo della serie fu la sorpresa (inutilmente criticata) ed il pubblico lo amò subito, e scommetto che
Saw III – L’enigma senza fine (Saw III, USA, 2006) di Darren Lynn Bousman; con Tobin Bell, Shawnee Smith, Angus Macfadyen, Bahar Soomekh, Donnie Wahlberg.
Inizia esattamente dov’era finito il precedente, il terzo capitolo della serie Saw. Se il primo della serie fu la sorpresa (inutilmente criticata) ed il pubblico lo amò subito, e scommetto che col tempo crescerà ancora fino a diventare un cult assoluto nel suo genere, il secondo capitolo deluse la maggior parte del pubblico, complice forse anche la censura che ha sforbiciato un po’ le scene più cruente. Ho l’impressione che anche questo Saw III sia stato qua e là sforbiciato, e quindi la versione integrale bisogna recuperarla. Perchè ciò che si presenta davanti ai nostri occhi, appena entrati in sala, è uno degli horror (inutile parlare di thriller, visto che l’intreccio ormai è quasi un pretesto) più violenti e sanguinari degli ultimi anni.
L’Inquisizione gli fa davvero un baffo: Saw III non risparmia niente. Catene arpionate alla pelle e alla mascella, macchinari di tortura che strappano casse toraciche, ruote che fanno girare gli arti e non solo, acido muriatico e chi più ne ha più ne metta. Jigsaw ormai sta morendo, e deve mettere in atto il suo ultimo gioco per chiudere il cerchio. Ma non è tutto semplice come sembra, perchè molti punti dei precedenti due capitoli erano rimasti insoluti. Nella seconda parte, tutta la serie subisce un ennesimo ribaltamento, e chi l’ha amata apprezzerà. Certo, la tensione ormai esiste solo grazie all’ansia di sapere presto quale sarà il prossimo metodo con la quale una qualsiasi persona morirà, ma c’è da dire che i fan saranno molto soddisfatti (c’è anche un’operazione al cervello tutta da “gustare”). Gli altri gireranno la testa verso le pareti della sala, ma saranno bombardati da suoni di trapani, motoseghe circolari, urla e ossa che si spezzano.
C’è chi rimarrà deluso forse dai vari finali, ma a ben vedere sono una manna rispetto a ciò che ci aveva “regalato” il secondo capitolo (all’80% tutto prevedibile come un giochino): la serie intera subisce ribaltamenti, si mette in discussione e stupisce ancora di più. E la crudeltà è vera, cattivissima e senza speranza. Inutile fare discussioni sulla morale della pellicola, per quella ci teniamo Seven. Qui c’è divertimento dall’inizio alla fine, e ben venga.
Voto Gabriele: 7
Voto Federico: 7