John Belushi: in missione per conto di Dio
5 marzo 1982: il corpo di John Belushi veniva trovato in una stanza dell’albergo Chateau Marmont a L.A.. Moriva un mito, che con soli sette film (e due in particolare) riuscì a diventare personaggio di culto, amato per il suo essere anarchico e folle. In missione per conto di Dio. Un po’ in ritardo, anche
5 marzo 1982: il corpo di John Belushi veniva trovato in una stanza dell’albergo Chateau Marmont a L.A.. Moriva un mito, che con soli sette film (e due in particolare) riuscì a diventare personaggio di culto, amato per il suo essere anarchico e folle. In missione per conto di Dio.
Un po’ in ritardo, anche noi abbiamo voluto dare il nostro omaggio a John Belushi, attore che il Cineblog ha sempre adorato, assieme ai suoi film.
Sono passati venticinque anni dal giorno in cui, per un’iniezione letale di cocaina ed eroina, l’attore di origini albanesi ci lasciava. Una carriera dopotutto veloce, con appunto solo sette film alle spalle, ma anche quasi novanta apparizioni al Saturday Night Live: l’unico programma televisivo a cui avesse voluto partecipare in modo felice, nonostante il suo astio per il mondo della televisione.
E’ nel ’78 che John si fa conoscere al grande pubblico, con il più bel esponente dei college movie: Animal House di John Landis. “Quando il gioco si fa duro…. i duri cominciano a giocare!“, una frase cult. Come cult resta tutto il film, pura vitalità e pura anarchia. Lo scontro tra il club Omega (il perbenismo) e il club Delta (il caos e il divertimento) non sarebbe stato lo stesso senza Bluto, “adorabile” schifoso e trasgressivo.
Ed è due anni dopo che Landis (non a caso un regista fuori da ogni regola si trovò così bene con un attore che non fu esattamente lo stereotipo dell’attore hollywoodiano) riprende con se Belushi, per il suo capolavoro The Blues Brothers, dove lavora per il grande schermo per la seconda volta col suo grande amico Dan Aykroyd. La coppia Jake-Elwood diventò simbolo di una generazione e di un genere (il film musicale, che mai fu così divertente e sregolato), ed ancora oggi è amatissima e sempre ricordata.
La coppia Belushi-Aykroyd aveva già avuto modo di apparire in 1941 – Allarme a Hollywood, floppone di Spielberg ed oggi film apprezzatissimo. Belushi è indimenticabile nel ruolo del pilota che guida l’aereo con i dentoni, molto stile Lo squalo!
L’ultimo Belushi è più tenero, e soprattutto più “normalizzato” e pacato: vedi le sue interpretazioni in Chiamami aquila e I vicini di casa (in quest’ultimo, ancora con Aykroyd, non c’è più la vena anarchica).
E poi, appunto, quella notte. Da lì nacque il mito, il ricordo costante, e la ricerca di un erede forse mai trovato, anche se ultimamente Jack Black sembra aver preso il testimone in qualche modo. Belushi avrebbe dovuto girare anche Una poltrona per due (sempre con Landis: il suo ruolo fu affidato ad Eddie Murphy) e Ghostbusters, dove fu sostituito da Bill Murray.
Ma ormai è inutile inoltrarci nei “se” e nei “ma”. A noi basta continuare a ripassarci i suoi film, a consumare le vecchie vhs, ad urlare alle feste, nei momenti più folli, come un urlo di battaglia contro il conformismo e il perbenismo, “Toga! Toga! Toga! Toga Party!“.