The Black Dahlia: i commenti della stampa
Ieri come ben sapete, è iniziato il festival tra ritardi e divismi vari ed eventuali. Ma è tempo di primi bilanci degli addetti ai lavori. Ecco una breve rassegna sui commenti dell’attesissimo “The black Dahlia” da parte di alcune testate giornalistiche. La più clamorosa tra le affermazioni è di sicuro quella a dir poco “tuonante”
Ieri come ben sapete, è iniziato il festival tra ritardi e divismi vari ed eventuali. Ma è tempo di primi bilanci degli addetti ai lavori. Ecco una breve rassegna sui commenti dell’attesissimo “The black Dahlia” da parte di alcune testate giornalistiche. La più clamorosa tra le affermazioni è di sicuro quella a dir poco “tuonante” di Mario Monicelli. Secondo quanto riportato da repubblica avrebbe dichiarato ai microfoni di rtl 102.5 questo primo pomeriggio: “”Il film non mi e’ piaciuto, e’ un film recitato in maniera straordinaria, con una serie di attori sicuramente di grande qualita’. La fotografia, la scenografia sono di una professionalita’ suprema… soltanto che e’ un polpettone, e’ un specie di fumettone, dove si accavallano sparatorie, tradimenti, gelosie, morti, resuscitazioni. Insomma, secondo me sfiora la farsa. Questa e’ la mia idea, mi dispiace”. Su continua trovate la breve (sono solo stralci) rassegna stampa…
Autore: Maurizio Cabona – Testata: il Giornale
«The Black Dahlia» un buon noir con deboli attori (…) Il film ha un vizio d’origine: deriva da un soggetto esteso e intricato; e ha limiti di realizzazione: Josh Hartnett e Aaron Eckhart, i protagonisti, non valgono Russell Crowe e Guy Pearce di Los Angeles Confidential; Vilmos Zsigmond fotografa con una luce giallo-sbiadita e lo fa per «raffreddare» la solarità novembrina, ma alla fine riesce solo a rendere sgradevole la visione; casa e vestiti di Scarlett Johansson, invece, sono stupendi come ricostruzione d’epoca, ma troppo fini per il personaggio di una prostituta. Dettagli che forse lo spettatore non coglierà. (…)
Autore: Lietta Tornabuoni – Testata: La Stampa
(…) Nel film Los Angeles non c’è: per forza, è stato girato a Sofia, e per quanto il lavoro di ricostruzione Anni Quaranta di Dante Ferretti sia straordinario, l’atmosfera di Bulgaria non è quella di California, e una storia realizzata quasi tutta in interni provoca un poco di oppressione. La ricca trama (…) è stata ridotta e tagliata in un modo che rende a volte il film incomprensibile (…). (…) Aaron Eckhart demotivato pare il fumetto di Dick Tracy con la mascella quadrata, Josh Hartnett è più manierato di Indiana Jones ma carino; Hilary Swank (ricca lesbica incestuosa), Scarlett Johansson e la vittima mitomane Mia Kirsher vanno benissimo. E’ fantastica Fiona Shaw (…)
Autore: Alberto Crespi – Testata: l’Unità
(…) E’ difficile dire se DePalma e il suo sceneggiatore Josh friedman abbiano fatto centro nel portare sullo schermo l’intricatissima e fluviale trama del libro. Ed è quindi arduo affermare se The Black Dahlia è il capolavoro che molti, visti i talenti in ballo, si aspettavano. Probabilmente non lo è, ma difficilmente i film di genere sono capolavori a prima vista (…)
Autore: Tullio Kezich – Testata: Il corriere della sera
(…) The Black Dahlia è un film sbagliato. (…) Stupenda la Los Angeles 1947 reinventata in Bulgaria (…). Di buona mano la regia, supportata dalla fotografia in chiaroscuro di Vilgos Zsigmond, e adeguati gli interpreti (…). Tutti e quattro partono bene ma poi il copione non li sorregge e li trascina in situazioni impossibili. (…)
Autore: Kirk Honeycutt – Testata: Hollywood Reporter
Un film con grandi potenzialità e problemi