Il gusto dell’anguria
TIAN BIAN YI DUO YUN di Tsai Ming-liang; con Lee Kang-sheng, Chen Shiang-chyi, Hsiao Huan-wen, Hu Huan-wen, Lin Hui-xun.Una grande siccità, che costringe Taipei a dover far bere ai suoi cittadini solo succo d’anguria, che disseta e costa poco. Shiang-Chyi ritorna da Parigi, dopo essersene andata nel precedente Che ora è laggiù?, e ritrova una
TIAN BIAN YI DUO YUN
di Tsai Ming-liang; con Lee Kang-sheng, Chen Shiang-chyi, Hsiao Huan-wen, Hu Huan-wen, Lin Hui-xun.
Una grande siccità, che costringe Taipei a dover far bere ai suoi cittadini solo succo d’anguria, che disseta e costa poco. Shiang-Chyi ritorna da Parigi, dopo essersene andata nel precedente Che ora è laggiù?, e ritrova una cittadina che l’avvolge nella solitudine: ma un pomeriggio incontra Hsiao-kang, un tempo venditore ambulante di orologi, e pare che la scintilla possa riscoccare. Ma il ragazzo oggi è un attore di film porno… Nonostante i toni grotteschi e le mille canzoni, Il gusto dell’anguria è la riconferma del discorso di Tsai Ming-liang sull’angoscia e sulla solitudine dell’essere umano. Certo, gli occhi vengono stregati dalle inquadrature, dalle ambientazioni, e soprattutto da questi bellissimi (anche se “poveri”) e grotteschi stacchi musicali in stile hollywoodiano, e le orecchie restano incantate dalle melodie e dalle canzoni (personalmente? Adoro la rilettura di Sixteen Tons, ossia Jing Xin Deng): ma dietro a tutto questo è ovvio che si nascondano (mah, neanche troppo nascosti alla fine) il passare del tempo (dopotutto è il seguito del bellissimo Che ora è laggiù?, in cui il tempo la faceva da padrone), il non sapere trovare se stessi nell’anima ma solo nel corpo. Ecco, il corpo: erotico, sensuale, porno (in senso divertente). Seni e grotteschi falli si fondono a simbologie grezze in un urlo strozzato in gola dallo sperma. Ma non c’è nulla da scandalizzarsi: c’è da riflettere, in silenzio. Come i protagonisti, che forse a furia di riflettere però rischiano anche di non “incontrarsi” mai…