Basic Instinct 2
BASIC INSTINCT 2 – RISK ADDICTION di Michael Caton-Jones; con Sharon Stone, David Morrissey, Charlotte Rampling, David Thewlis, Hugh Dancy.L’8 agosto esce a noleggio questo capitolo numero 2 delle peripezie della sexy Catherine Tramell. Dopo il primo, bocciato dalla maggioranza della critica e che ha diviso il pubblico, ecco che quattordici anni dopo un improbabile
BASIC INSTINCT 2 – RISK ADDICTION
di Michael Caton-Jones; con Sharon Stone, David Morrissey, Charlotte Rampling, David Thewlis, Hugh Dancy.
L’8 agosto esce a noleggio questo capitolo numero 2 delle peripezie della sexy Catherine Tramell. Dopo il primo, bocciato dalla maggioranza della critica e che ha diviso il pubblico, ecco che quattordici anni dopo un improbabile sequel che ha fatto tanto discutere. La cosa più strana è che mi aspettavo ovviamente la bocciatura della critica, ma anche una bella bocciatura dal pubblico. Che però si è diviso: ossia, si sono divisi quei pochissimi che sono andati a vederlo. Il mondo è bello perchè è vario, giustamente. Ed evviva le sorprese… In ogni caso, ecco la recensione di CineBlog, che boccia senza nessun ripensamento un film assurdo e che voleva fare qualche bel soldone: ma il flop è arrivato come una mazzata.
All’epoca Basic Instinct si dimostrò un gran successo per quanto riguarda il box-office, e fece molto discutere: un intrigante thriller erotico o un noioso film senza interesse? Il dilemma è aperto ancora oggi, tra la critica che lo boccia e una parte di pubblico che ancora oggi ben se lo ricorda, soprattutto per l’ormai storica sequenza dell’accavallamento delle gambe. Sull’onda del successo del film di Verhoeven, il regista Michael Caton-Jones, i produttori e anche Sharon Stone tentanto di bissare lo scandalo facendo uscire ben 14 anni dopo un sequel, questo Risk Addiction (dipendenza da rischio: questo il tema principale del film) che si è subito dimostrato, sia qui in Italia che in patria, un flop. Un flop sia commerciale che di critica e pubblico. Ovvio che, nel primo caso, i pareri non fossero comunque favorevoli, ma è significativo il parere del pubblico, che ha snobbato il film. Giustamente. Poteva non essere, fondamentalmente, una baggianata un sequel di un film già di per sè non brillante? Come riuscire nell’impossibile intento di creare qualcosa di originale e non scadere nel ridicolo? Non si può, e infatti il sequel di Basic Instinct è brutto, brutto, lo è davvero, senza possibilità di trovare qualche punto buono. Insomma, non diverte neanche, e se non si ride per il ridicolo involontario, ci si annoia assai. Dejà-vu della scena dell’accavallamento delle gambe? Neanche quello per i fan accaniti: al massimo una Sharon Stone che spalanca le gambe, ma con un’ingombrante sedia a coprire tutto. C’è anche una scena in una discoteca, che potrebbe ricordare quella del primo film; ma in questo caso manca il ballo sexy della protagonista; una sola la scena con un po’ di sangue (ricordiamo la scena iniziale del capostipite a questo proposito, ma non solo); e ritorna pure il punteruolo da ghiaccio, ma lascia indifferenti. Beh, detto ciò si può ben capire che neanche gli appassionati troveranno pane per i loro denti: figurarsi per gli altri! Battute al limite dell’indicibile, personaggi ridotti all’osso, soprattutto quello di Catherine Tramell, che se nel primo aveva qualche sfumatura qui ha sempre la stessa espressione, per tutta la durata della pellicola: piuttosto irritante. Inutile dire poi che la Stone è comunque bellissima, sempre meravigliosa, ed estremamente intelligente nell’aver tentato un progetto che avrebbe potuto darle un bel po’ di palanche (ma alla fine…). Ma basta dire che durante il film non c’è scena in cui non si cambi vestito e allora si sotterra questo Risk Addiction con un bel buuuu!
Voto Gabriele: 3