CineBlog consiglia: Sogni d’oro
“Allora, che ne dici, eh? Io ti stimo molto e ci tengo molto alla tua opinione. Che ti sembra? – [sospira] – Beh, non puoi negare che, a un certo punto, il film cresce. – Cresce…la noia della storia. – Ma questo è il mio primo film – E che me ne importa – D’accordo.
27 Maggio 2006 17:07
“Allora, che ne dici, eh? Io ti stimo molto e ci tengo molto alla tua opinione. Che ti sembra? – [sospira] – Beh, non puoi negare che, a un certo punto, il film cresce. – Cresce…la noia della storia. – Ma questo è il mio primo film – E che me ne importa – D’accordo. Tu sei stato l’iniziatore, hai aperto una breccia ma adesso sta venendo fuori tutto un cinema nuovo, di giovani. Comunque tu sei stato il primo. – Io non sono stato il primo. Io sono l’unico”. Quest’oggi noi di Cineblog ci prodighiamo per i consigli…E visto che sono una Morettiana doc, non posso far altro che stra consigliare la visione di questo divertentissimo “Sogni d’oro”, film estremamente particolare.
Nanni è il solito Michele Apicella, questa volta in versione giovane regista di successo alle prese con la preparazione del suo ultimo lavoro “La mamma di Freud”. Il suo personaggio discute la crisi di idee del cinema italiano e lo fà con un ironia ed una genialità notevole.
Apicella è accusato di fare film che hanno la presunzione di rappresentare i giovani quando di fatto non lo fanno , (“Infatti, io non volevo rappresentarli. A malapena rappresento me stesso”). Ci fa divertire ma non risparmia i colpi bassi e le critiche alla società odierna: “Ma quali colleghi! Non ho colleghi io. In Italia sono l’unico tra i nuovi registi ad avere talento. Voi siete aridi, non sapete cos’é il cinema. Siete corrotti dal vostro desiderio di potere. Desiderio ingiusto dato che siete anche cretini! No…” Come non consigliare dunque un film del genere? Di certo non ottenne il risalto di un precedente “Ecce Bombo” ma invito tutte le casalinghe di Voghera, i braccianti Lucani e i pastori abruzzesi a sintonizzarsi questa sera, ore 2.55 su Raitre
Nanni è il solito Michele Apicella, questa volta in versione giovane regista di successo alle prese con la preparazione del suo ultimo lavoro “La mamma di Freud”. Il suo personaggio discute la crisi di idee del cinema italiano e lo fà con un ironia ed una genialità notevole.
Apicella è accusato di fare film che hanno la presunzione di rappresentare i giovani quando di fatto non lo fanno , (“Infatti, io non volevo rappresentarli. A malapena rappresento me stesso”). Ci fa divertire ma non risparmia i colpi bassi e le critiche alla società odierna: “Ma quali colleghi! Non ho colleghi io. In Italia sono l’unico tra i nuovi registi ad avere talento. Voi siete aridi, non sapete cos’é il cinema. Siete corrotti dal vostro desiderio di potere. Desiderio ingiusto dato che siete anche cretini! No…” Come non consigliare dunque un film del genere? Di certo non ottenne il risalto di un precedente “Ecce Bombo” ma invito tutte le casalinghe di Voghera, i braccianti Lucani e i pastori abruzzesi a sintonizzarsi questa sera, ore 2.55 su Raitre
consiglio ai fans più sfegatati del Moretti nazionale di sintonizzarsi all’ 1.35 circa per la presentazione deil film accompagnata da spezzoni inediti!