X Men 3-conflitto finale: recensione in anteprima!
Iniziamo da oggi la nostra collaborazione con l’agenzia DG-Image di Roma che ci fornirà succose anteprime, foto, conferenze stampa e recensioni. Ecco la prima. Si tratta di X-Men 3: conflitto finale presentato in questi giorni a Cannes. Ricordo che mi vennero i brividi freddi quando venne annunciato che a dirigere la terza parte delle avventure
Iniziamo da oggi la nostra collaborazione con l’agenzia DG-Image di Roma che ci fornirà succose anteprime, foto, conferenze stampa e recensioni. Ecco la prima. Si tratta di X-Men 3: conflitto finale presentato in questi giorni a Cannes.
Ricordo che mi vennero i brividi freddi quando venne annunciato che a dirigere la terza parte delle avventure dei mutanti più famosi dei cinecomics sarebbe stato non più Bryan Singer – responsabile dei primi due episodi – ma Brett Ratner… no, dico, Brett Ratner, ma vi rendete conto, regista dei due Rush Hours, regista di Family Man, regista di Red Dragon, prequel del Silenzio degli Innocenti e remake malriuscito – e sono gentile – del bellissimo Manhunter di Michael Mann. Insomma, ci siamo capiti… quel Brett Ratner! Per questo avevo i sudori freddi durante le prime sequenze di X Men Conflitto finale. Invece… il film inizia col botto, e per un ora e cinquanta regala solo emozioni, divertimento, qualche brivido, una spruzzatina di humor, ottimi personaggi, grandi scene d’azione. Qualche scricchiolio nella parte centrale, ammettiamolo, ma è veramente poca cosa di fronte ad una trasposizione così ricca.
Un film più che riuscito insomma…e chi se lo immaginava? Invece Brett fa il suo lavoro senza sbavature – coadiuvato nelle scene d’azione da Simon Crane – supportato da uno script di ferro e da interpreti – vecchi e nuovi – indispensabili per la buona riuscita del film.
La trama, senza svelare troppo, intreccia le vicende dei mutanti in distinti archi narrativi: l’intreccio portante è la creazione di una cura contro il gene mutante. I mutanti sono chiamati a scegliere: mantenere la loro unicità, sebbene questo li renda dei reietti, oppure rinunciare ai propri poteri per uniformarsi a tutti gli altri esseri umani. L’altra vicenda vede il ritorno di Jean Grey, Fenice, mutata in un essere inarrestabile dai poteri devastanti.
Per quanto riguarda i “vecchi” personaggi, è un piacere ritrovarli in forma smagliante. Ognuno ha il suo preferito, elenco i miei: ovviamente Wolverine (Hugh Jackman), è sempre il solito scavezzacollo arrogante, incurante del pericolo, letale e leale; Tempesta (Halle Berry), magnifica, ha in questo episodio il dono del volo; Jean Grey (Famke Janssen), ha nel film i momenti più elettrizzanti, le scene più cupe e commoventi; Mystica (Rebecca Romij), inquietante, pericolosissima, sensuale; Magneto e Xavier (interpretati dai mostri sacri Ian McKellen e Patrick Stewart).
Tra le new entry: il Dottor McCoy/La Bestia, interpretato da un sublime Kelsey Grammer; Angelo (Ben Foster); Callisto (Dania Ramirez); Kitty Pryde (Ellen Page); Juggernaut (Vinnie Jones).
E’ veramente la fine della saga? Io ho qualche dubbio, e mentre attendo trepidante l’annunciato spin off con protagonista Wolverine, plaudo a quella che probabilmente è la migliore saga cinefumettistica mai prodotta.
Un avvertimento: non andate via sui titoli di coda. Pazientate, e vedrete una scena che certo non vi cambierà la vita, ma vi stuzzicherà come il più bastardo dei “Prossimamente”.
Giovanni Lembo/DG Image
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Voto Carla: 7
Voto Gabriele: 6