CineBlog consiglia: Billy Elliot
E’ l’Inghilterra del Nord nel 1984: c’è uno sciopero dei minatori, e la situazione sociale non è affatto delle migliori. E in un clima così, gli uomini non possono che essere “uomini”: boxe e birra, rudi e virili. In una situazione così, però, il giovanissimo Billy Elliot rimane affascinato della danza classica, e inizia a
16 Maggio 2006 16:50
E’ l’Inghilterra del Nord nel 1984: c’è uno sciopero dei minatori, e la situazione sociale non è affatto delle migliori. E in un clima così, gli uomini non possono che essere “uomini”: boxe e birra, rudi e virili. In una situazione così, però, il giovanissimo Billy Elliot rimane affascinato della danza classica, e inizia a prendere lezioni. Attaccati alla parete i guantoni, indosserà le scarpette, e assieme a Mrs. Wilkinson cercherà di battere i pregiudizi, soprattutto quelli del padre e del fratello…
Stephen Daldry esordisce con un bel film, un piccolo film inglese che comunque dimostra tutta la sua intelligenza cinematografica. Anche se il tema più interessante della pellicola è lasciato un po’ da parte (l’identità sessuale) e trattato in maniera leggera, il film resta una commedia dalle tinte ironiche che riesce anche a colpire nel segno con la descrizione della cittadina operaia. Cinema furbo? Chissà, ma almeno è ben fatto. Grazie anche ad un’ottima colonna sonora, ad un buon apparato tecnico e ad un ritmo adatto (tutte cose che ritroveremo anche nel successivo bel The Hours), BILLY ELLIOT è più che godibile.
Menzione speciale per il (qui) piccolo Jamie Bell, che in questo periodo sta trovando copioni di tutto rispetto (Dear Wendy di Vinterberg, King Kong di Peter Jackson).
Stasera, 21.00, Canale 5
Stephen Daldry esordisce con un bel film, un piccolo film inglese che comunque dimostra tutta la sua intelligenza cinematografica. Anche se il tema più interessante della pellicola è lasciato un po’ da parte (l’identità sessuale) e trattato in maniera leggera, il film resta una commedia dalle tinte ironiche che riesce anche a colpire nel segno con la descrizione della cittadina operaia. Cinema furbo? Chissà, ma almeno è ben fatto. Grazie anche ad un’ottima colonna sonora, ad un buon apparato tecnico e ad un ritmo adatto (tutte cose che ritroveremo anche nel successivo bel The Hours), BILLY ELLIOT è più che godibile.
Menzione speciale per il (qui) piccolo Jamie Bell, che in questo periodo sta trovando copioni di tutto rispetto (Dear Wendy di Vinterberg, King Kong di Peter Jackson).
Stasera, 21.00, Canale 5