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La ragazza senza nome: Blogo intervista i fratelli Dardenne

Due volte Palma d’Oro per Rosetta (1999) e L’enfant – Una storia d’amore (2005), i fratelli Dardenne approdano a Milano in concomitanza con l’uscita del loro ultimo film, La ragazza senza nome. Noi di Blogo li abbiamo intervistati per voi

pubblicato 31 Ottobre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 04:28

Da giovedì scorso nelle nostre sale trovate l’ultimo lavoro dei fratelli Dardenne, che ha debuttato lo scorso maggio in Concorso a Cannes, ossia La ragazza senza nome. Per l’occasione i due cineasti belgi sono venuti a Milano a presentare il loro film, che peraltro è stato rivisto in sede di montaggio (adesso dura sette minuti in meno rispetto alla versione vista mesi addietro). Ed ovviamente nell’intervista che trovate in apertura c’è modo di approfondire anche il perché di questa decisione, quella cioè di ridurne la durata.

Una breve chiacchierata con due dei più significativi registi degli ultimi decenni, habitué della Croisette a dispetto di un’accoglienza che nel corso dell’ultima edizione è stata tutto fuorché calorosa, evidentemente non a torto se gli stessi autori hanno ritenuto opportuno tornare sul film ed apportare alcune modifiche. Ma di questo ed altro parlano loro stessi nel video in apertura – con un’ultima domanda che potrebbe averli colti di sorpresa. L’intervista la trovate anche a questo indirizzo.

Dal canto mio non posso che menzionare la disponibilità e la simpatia dei due fratelli, di cui qualcosa si può percepire ma non abbastanza basandosi sulle riprese di cui sopra. Venuti a conoscenza delle mie origini, Jean-Pierre mi ha raccontato una storia davvero curiosa riguardo ad una locomotiva costruita nel 1902 a Liegi, vicino al loro luogo di nascita, ed ora conservata a Catania; a testimonianza della cosa, eccolo mostrarmi una foto scattata sei anni fa, nel corso di un viaggio fatto per l’appunto in Sicilia. Il mondo è piccolo.

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