Attenzione all’urlo
Buppah Rahtree ha esordito l’anno scorso al Toronto Film Festival, catalizzando l’attenzione dei mass-media e raccogliendo consensi unanimi ovunque. Il sito ufficiale di Rahtree Returns, il seguito, è on line da qualche giorno. Irriverente e grottesco, colorato e gore quanto basta, è in inglese e thailandese ma attenti allo straordinario urlo femminile quando muovete il
Buppah Rahtree ha esordito l’anno scorso al Toronto Film Festival, catalizzando l’attenzione dei mass-media e raccogliendo consensi unanimi ovunque. Il sito ufficiale di Rahtree Returns, il seguito, è on line da qualche giorno. Irriverente e grottesco, colorato e gore quanto basta, è in inglese e thailandese ma attenti allo straordinario urlo femminile quando muovete il mouse su ENTER. Entrambi diretti da Yuthlert Sippapak, i film si ispirano alla formula del vecchio horror thailandese: romanticismo, mistero, suspense, colpi di scena, comicità. Unico scopo: far divertire lo spettatore; emozionarlo, coinvolgerlo. Nessun messaggio nascosto, nessun particolare contenuto sociologico o politico. D’altra parte, non fu proprio il grande Carpenter a dire “non ci sono messaggi nei miei film: il cinema non è una segreteria telefonica”?