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Attesa e Cambiamenti: Cineblog intervista Samuela Sardo

Quattro chiacchiere con Samuela Sardo, nel cast della commedia “Attesa e Cambiamenti” di Sergio Colabona

di carla
pubblicato 22 Ottobre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 04:43

E’ nelle nostre sale dal 13 ottobre la commedia Attesa e Cambiamenti diretta da Sergio Colabona. Abbiamo incontrato Samuela Sardo, nel cast insieme a Martina Stella, Roberta Giarrusso, Paolo Conticini, Corrado Fortuna, Eleonora Giorgi, Antonio Catania, Corinne Clery, Nicola Nocella, Elisabetta Pellini.

1. Ciao Samuela, benvenuta su Cineblog. Raccontaci di questo nuovo film, Attesa e cambiamenti. Quale ruolo hai?
“Attesa e cambiamenti” è un film sull’amore. Sono due coppie: una omosessuale e una eterosessuale, il mio personaggio è Anna che vive con Tina (Roberta Giarrusso), è innamorata e decidono di avere un figlio. Iniziano così le varie problematiche burocratiche e legislative contornate da momenti divertenti legati alla ricerca del donatore. E’ una commedia e ci tengo a sottolinearlo, pur trattando argomenti importanti, l’intenzione è far ridere. Non vuole spingere o veicolare lo spettatore in un senso o nell’altro, se pro o contro i matrimoni e la fecondazione gay, vuole solo raccontare delle storie d’amore indipendentemente dall’orientamento sessuale.

2. Descrivi il film con 3 aggettivi
Divertente, Diverso, Innovativo.

3. Perché il pubblico dovrebbe vederlo?
E’ un film divertente, si passano un paio di ore in leggerezza, ti strappa le risate e ti lascia qualcosa, fa riflettere sull’amore.

4. Qual è stato il momento migliore della tua carriera?
Ricordo il preciso istante in cui mi dissero che ero stata presa nel ruolo di Cleopatra per “Giulio Cesare”, una coproduzione internazionale. Io avevo fatto i provini per due parti. Quando mi hanno detto che avrei fatto proprio Cleopatra sono stata felicissima. O quando Brignano mi chiamò a casa e mi chiese: “Parlo con Elvira?” -era il nome del personaggio di “Si fa presto a dire amore”: mi comunicò così che ero stata presa per il suo film da regista. Venendo da tanta tv è stato un momento professionale molto importante.

5. E il peggiore?
Non c’è ancora stato, forse è dietro l’angolo (ride). Ci sono stati momenti difficili, di porte chiuse, di provini che non sono andati. A volte questi momenti sono il frutto delle scelte che abbiamo fatto sia positive che negative.

6. Di quale tuo lavoro sei più orgogliosa?
Di “Crimini”, un film all’interno di una serie voluta dalla Rai. Il mio era tratto da un romanzo di Giorgio Faletti. Ne vado orgogliosa. venivo dalla lunga serialità di “Incantesimo” e sono stata molto contenta. Ci si può stravolgere, anche fisicamente. Ho cambiato molto il mio modo di recitare ed è questo il bello.

7. E di quale ti vergogni?
Non ho mai fatto cose che non mi piacessero. Se pensassi di dovermi vergognare non lo farei e basta.

8. Film preferito?
Dei miei è stato “Crimini” perché era un storia divertente, di spessore, si parlava degli attacchi di panico, era un giallo. Una bellissima sceneggiatura in cui io mi sono piaciuta tantissimo. In generale non c’è un film preferito perché è molto legato allo stato d’animo del momento, dipende dai periodi.