E’ morto Douglas Rain, voce di HAL in “2001: Odissea nello Spazio”
L’attore di teatro e doppiatore Douglas Rai è scomparso all’età di 90 anni – Blogo ricorda l’iconica voce del computer HAL 9000 di “2001: Odissea nello Spazio”.
E’scomparso a 90 anni l’attore e doppiatore Douglas Rain, voce del computer HAL 9000 in “2001: Odissea nello Spazio”.
Douglas Rain, che ha doppiato HAL 9000 in 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, è scomparso all’età di 90 anni per cause naturali.
Canadese di nascita, Douglas Rain ha iniziato la sua carriera come attore in teatro, in commedie radiofoniche e attraverso lavori di doppiaggio e voce narrante. Sia in teatro ch in tv Rain prediligerà William Shakespeare con ruoli da protagonista in La dodicesima notte e nell’Enrico V.
La voce di HAL 9000, fornita nell’edizione italiana da Gianfranco Bellini, aveva in sé un mix di confortante e inquietante; calma e compassata questa voce aveva una connotazione umana e non robotica diventata iconica nell’ambito fantascientifico nel suo caratterizzare quello che durante il film diventerà un vero e proprio antagonista per il protagonista principale del film, il dott. Dave Bowman di Keir Dullea.
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In “2001: Odissea nello spazio” tutti ricordano la voce calma di HAL 9000 quando mette Dave al corrente delle sue intenzioni: “Questa macchina è troppo importante per me per lasciare che tu la manometta…Io so che tu e Frank avevate deciso di scollegarmi, e purtroppo non posso permettere che questo accada…David, questa conversazione non può avere più alcuno scopo. Addio”. Come accade però per molti film, l’approccio calmo e composto di Rain alla voce di HAL non è stato il modo in cui Kubrick lo aveva immaginato la prima volta. Secondo il New York Times, Kubrick aveva prima scelto per il ruolo il vincitore del premio Oscar Martin Balsam, registrando con Balsam anche le battute di HAL per il film. Tuttavia, quando il regista non si ritenne soddisfatto dei risultati, venne ispirato ad incontrare Rain dopo aver ascoltato la sua voce in un documentario degli anni ’60 chiamato “Universe”. Il resto è storia.
Fonte: The Nerdist / The New York Times