Menocchio: trailer e poster del film di Alberto Fasulo
Menocchio: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Alberto Fasulo nei cinema italiani dall’8 novembre 2018.
[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]
L’8 novembre arriva nelle sale, con Nefertiti Film, il dramma Menocchio che racconta la vera storia di Domenico Scandella, detto Menocchio, mugnaio friulano, processato e giustiziato per eresia dall’Inquisizione. La sua vicenda venne resa nota dallo storico Carlo Ginzburg nel saggio “Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del ‘500”, pubblicato nel 1976.
“Menocchio” è diretto da Alberto Fasulo, tra i lavori del regista segnaliamo il documentario Rumore Bianco, il lungometraggio di fiction TIR, con cui vince il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film all’VIII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma e Genitori, film documentario sulla disabilità selezionato al 68° Festival del film di Locarno.
La trama ufficiale
Italia. Fine 1500. La Chiesa Cattolica Romana, sentendosi minacciata nella sua egemonia dalla Riforma Protestante, sferra la prima sistematica guerra ideologica di uno Stato per il controllo totale delle coscienze. Il nuovo confessionale, disegnato proprio in questi anni, si trasforma da luogo di consolazione delle anime a tribunale della mente. Ascoltare, spiare e denunciare il prossimo diventano pratiche obbligatorie, pena: la scomunica, il carcere o il rogo. Menocchio, vecchio, cocciuto mugnaio autodidatta di un piccolo villaggio sperduto fra i monti del Friuli, decide di ribellarsi. Ricercato per eresia, non dà ascolto alle suppliche di amici e famigliari e invece di fuggire o patteggiare, affronta il processo. Non è solo stanco di soprusi, abusi, tasse, ingiustizie. In quanto uomo, Menocchio è genuinamente convinto di essere uguale ai vescovi, agli inquisitori e persino al Papa, tanto che nel suo intimo spera, sente e crede di poterli riconvertire a un ideale di povertà e amore.
Il cast del film vede Marcello Martini protagonista nei panni di “Menocchio” affiancato da Maurizio Fanin, Carlo Baldracchi, Nilla Patrizio, Emanuele Bertossi, Agnese Fior, Mirko Artuso, Giuseppe Scarfì, David Wilkinson, Roberto Dellai, Gino Segatti e Roberta Potrich.
[quote layout=”big” cite=”Alberto Fasulo – Regista]Non è mai stata mia intenzione realizzare un film storiografico rincorrendo un’improbabile (forse impossibile?) fedeltà filologica agli eventi. Voglio, invece, sfidare il genere storico per creare un cortocircuito con la realtà, e spostare l’attenzione del pubblico sul valore intrinseco di Menocchio.[/quote]
[Per visionare la clip clicca sull’immagine in alto]
NOTE DI REGIA
Menocchio è un film diverso dai miei precedenti. È qualcosa che mi porto dietro dagli anni della scuola dell’obbligo, quando per la prima volta sentii parlare di Menocchio e che probabilmente negli anni ha maturato dentro di me. L’incontro con il Circolo Menocchio di Montereale Valcellina e lo studio dei verbali originali del suo processo è stato importante come è stato determinante prendere le distanze dal famoso “Formaggio e i Vermi” di Carlo Ginzburg. Il mio film è il racconto di come Menocchio sia giunto a voler rinnegarsi pubblicamente.
In un’epoca in cui qualsiasi minimo afflato etico, sacrale o spirituale che sia, viene ridicolizzato, distrutto, disintegrato con un semplice tweet, o commento su facebook, è quanto mai attuale la parabola di un uomo che cerca disperatamente il modo di lottare contro il potere e si ritrova invece a dover fare i conti anche con la paura, il tradimento e la complicità di amici che lo vorrebbero zittire. Detto ciò non desidero dare una lettura univoca del film ma voglio che apra un dibattito sull’etica dell’individuo in quanto parte di una comunità di fronte ad un potere.
Ho cominciato ad entrare nel film passando ore nei musei a studiare nei dettagli i pittori del ‘500 contemporanei a Menocchio. Era la prima volta che mi cimentavo con un film di genere, ma non ero spaventato piuttosto incuriosito. Avendo molti interrogativi per ogni aspetto del film, incominciai a cercare possibili risposte già nei quadri e negli affreschi dell’epoca. Così che nella massima libertà ho incominciato a prendere direttive su come avrei desiderato vedere il film da spettatore. [Alberto Fasulo]
Photo credits: Daniele Braida, Giulio Squarci, Nadia Trevisan, Andi Stefo