Roma 2018, Morto tra una Settimana (o ti ridiamo i soldi): Recensione
Suicidarsi è tutt’altro che semplice, e allora perché non ingaggiare un assassino per togliersi il pensiero?
Chi l’ha detto che suicidarsi sia tanto facile? William è un giovane scrittore eternamente depresso e profondamente insoddisfatto della propria vita. Dopo aver provato ad ammazzarsi con il gas, i tubi di scarico, il cappio, le droghe e un volo a planare sul Tamigi, scopre l’esistenza di un’associazione di killer professionisti da ingaggiare per farsi accoppare.
Questa la geniale premessa di Morto tra una Settimana (o ti ridiamo i soldi), cinica e divertente commedia britannica scritta e diretta dall’esordiente Tom Edmunds. Pronti, via e troviamo il 31enne Aneurin Barnard, visto anche in Dunkirk, in bilico su un ponte. Alle sue spalle un uomo con un cappello che gli porge un bigliettino da visita, nel caso in cui non dovesse riuscire a suicidarsi. E’ Leslie (il grande Tom Wilkinson), da una vita assassino di professione che guarda all’imminente pensione con timore e ansia, tanto da raccattare possibili ‘clienti’ nei luoghi più disparati. E William è disperato, a tal punto da firmare un contratto che autorizzi Leslie ad ucciderlo. Scelta la propria morte da una ricca brochure con disegni a colori e prezzario per tutte le tasche, il giovane attende la propria fine, che dovrà avvenire ad una settimana dal pagamento. Peccato che proprio in quella settimana William ritrovi la voglia di vivere, grazie ad un’editrice, inaspettatamente entusiasta del suo libro, che lo farà innamorare. Ma quel contratto di morte, per Leslie, non è rescindibile…
Una clinica dell’eutanasia gestita da un killer che uccide solo persone che vogliono morire. Un soggetto da spremere nella sua folgorante follia che Edmunds, soprattutto nei primi 30 minuti del film, cavalca con sapienza, scemando inevitabilmente nel momento in cui la sicurezza del suo protagonista, deciso ad abbandonare la vita terrena, vacilla dinanzi all’amore. Si può realizzare un film con un aspirante suicida al centro della trama?
Se a farlo sono gli inglesi, inarrivabili principi del black humour, la risposta non può che essere affermativa. William vive un’esistenza di totale alienazione ma è in realtà alla disperata ricerca di uno scopo, di una ragione per viverla appieno, agguantata proprio a pochi passi dal precipizio.
Volutamente sopra le righe, Morto tra una Settimana (o ti ridiamo i soldi) ha il pregio di non prendersi mai sul serio, senza però riuscire a mantenere la folgorante irriverenza iniziale per 90 minuti. Eloquente, in tal senso, una politicamente scorretta scena che vede Michael J. Fox involontario protagonista. Ma quando il ‘giochino’ si palesa, ripetendosi immancabilmente, il regista/sceneggiatura cede alle più facili soluzioni narrative, affrettate e tendenti al ‘sentimentalismo’. Barnard, lontanamente somigliante a Taron Egerton, si presta con capacità al depressivo e auto-lesionista ruolo, mentre Wilkinson giganteggia tra fucili, pappagallini, pistole e dolce mogliettina ossessionata dai cuscini ricamati. Della morte si può e si deve ridere, ci ricorda Edmunds, cinicamente ripresosi nel finale con un romantico epilogo amaramente (e doverosamente) fatalista.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6,5″ layout=”left”]
Morto tra una Settimana (o ti ridiamo i soldi) (Uk, 2018, commedia, Dead in a week: or your money back) di Tom Edmunds; con Tom Wilkinson, Aneurin Barnard, Marion Bailey, Freya Mavor, Christopher Eccleston, Velibor Topic, Nigel Lindsay, Gethin Anthony, Marcia Warren, Eileen Nicholas – uscita giovedì 22 novembre 2018.