Renzo Piano – L’architetto della Luce: trailer italiano del documentario di Carlos Saura
Renzo Piano – L’architetto della Luce: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Carlos Saura nei cinema italiani il 14, 15, 16 e 17 ottobre 2018.
Ripartono a ottobre le I Wonder Stories, un appuntamento mensile per poter vedere su grande schermo i documentari più straordinari e le storie più rivelatrici, una serie di uscite a evento costruite su misura con un approccio totalmente innovativo, in cui il film del mese è impreziosito e accompagnato da contenuti speciali che la arricchiscono.
A inaugurare la stagione 2018/2019 delle I Wonder Stories sarà Renzo Piano – L’architetto della Luce, l’atteso documentario diretto dal maestro del cinema Carlos Saura che ritrae il genio e il processo creativo di uno dei più grandi architetti viventi, Renzo Piano. Il film sarà nelle sale italiane il 14, 15, 16 e 17 ottobre.
Quando cresci con l’idea che costruire è un’arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo. Così è per Renzo Piano, architetto italiano tra i più celebri al mondo, autore del Centre Pompidou di Parigi, dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e degli edifici del New York Times. A raccontare questo genio dell’architettura è il regista spagnolo Carlos Saura (I monelli, Gli occhi bendati, Mamà compie 100 anni).
Il racconto in presa diretta di uno dei più recenti progetti curati da Piano, il centro Botìn a Santander, diventa presto riflessione sul processo creativo. Per capire che l’arte, sia essa cinema o architettura, non è un atto prevedibile. Spesso è un po’ come guardare al buio: prima di capire ciò che accadrà, bisogna dare il tempo agli occhi di adattarsi.
Le proiezioni saranno precedute da una video-introduzione di Corrado Nuzzo, Maria DI Biase e Mauro Casciari, voci di Radio2, conduttori di Radio2 Summer Club.
Il protagonista, Renzo Piano
Nato a Genova nel 1937, dopo il diploma di Maturità Classica si iscrive al Politecnico di Milano alternando gli studi con la pratica di cantiere grazie alla frequentazione dello studio di Franco Albini, uno dei maggiori architetti italiani. Tra il 1965 e il 1970 perfeziona la sua formazione negli USA e in Inghilterra. Nel 1968 realizza un padiglione per la 14esima edizione della Triennale di Milano e nel 1969 viene incaricato di costruire il padiglione per l’industria italiana all’Esposizione Universale di Osaka. Il grande successo arriva però nel 1971 quando, insieme agli architetti Gianfranco Franchini e Richard Rogers, vince il concorso internazionale per la realizzazione del Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou di Parigi, un progetto audace che portò alla realizzazione del manifesto dell’architettura high-tech, nonché a uno dei luoghi più visitati di Parigi. Dal 1981 è attivo il Renzo Piano Building Workshop con uffici a Parigi, Genova e New York. Il suo percorso è da sempre focalizzato su quattro temi: l’interesse per il pezzo, l’organismo e il sistema edilizio; il disegno per l’industria; il problema di abitazione e città; il progetto alla grande scala. Tra i suoi progetti più noti ricordiamo la Biosfera detta “Bolla di Renzo Piano”, l’Acquario e la riqualificazione del Porto Antico di Genova,l’Auditorium Parco della Musica di Roma, la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, lo Shard London Bridge, la Debis-Haus in Potsdamer Platz a Berlino, il Nemo ad Amsterdam, l’Aeroporto Internazionale del Kansai in Giappone, il Zentrum Paul Klee di Berna e la New York Times Tower di New York, sede dell’omonimo quotidiano statunitense. Ambasciatore UNESCO, nel 2013 viene nominato Senatore a vita dal Presidente Giorgio Napolitano. Nel 2006 è il primo italiano a essere inserito nella classifica del Times delle 100 personalità più influenti del mondo e tra i dieci più importanti al mondo nella categoria Arte e intrattenimento. Da sempre nelle sue opere viene affrontata la questione del rapporto tra architettura e natura, cercando di porre una particolare attenzione al tema.
[quote layout=”big” cite=”Renzo Piano]Sono molto onorato di aver ideato questo progetto per la città di Santander perché fa parte del mio personale percorso professionale inerente i centri culturali aperti, tolleranti e accessibili a tutti. [/quote]