Se ti abbraccio non aver Paura, via alle riprese per il nuovo film di Gabriele Salvatores
Il Premio Oscar Gabriele Salvatores torna al road movie. Nel cast Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e il giovane Giulio Pranno.
Dimenticata la fallimentare doppia esperienza de Il ragazzo invisibile, il premio Oscar Gabriele Salvatores è tornato sul set per girare Se ti abbraccio non aver Paura, film interpretato da Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e il giovane Giulio Pranno.
Via alle riprese nella città di Trieste, con Umberto Contarello e Sara Mosetti autori della sceneggiatura e Indiana Production in cabina di produzione insieme ad EDI -effetti digitali italiani- con Rai Cinema, in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission. Il film, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Fulvio Ervas, edito da Marcos y Marcos, racconta la straordinaria avventura di un padre e di un figlio, del loro rapporto tenero, divertente, problematico e fuori dagli schemi.
Salvatores torna così a girare un road movie, dall’Italia dell’est fino alle strade deserte dei Balcani. Queste le prime parole del regista:
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“Il viaggio, la musica, le strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per volare. Insomma rock and roll! Di nuovo in strada, dove a volte ho bisogno di tornare”.[/quote]
Le riprese si svolgeranno tra Italia, Slovenia e Croazia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà nel 2019 e sarà distribuito da 01 Distribution. A seguire la sinossi ufficiale del romanzo.
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“Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.” [/quote]