E’ morto Carlo Vanzina
Figlio di Steno, Carlo e il fratello Enrico hanno segnato un modo di far cinema in Italia.
Carlo Vanzina è morto a 67 anni nella sua amata Roma. A darne notizia oggi, 8 luglio 2018, la moglie Lisa e il fratello Enrico, con cui ha dettato gli stilemi di una ‘scuola’ cinematografica italiana. Da tempo malato, Carlo Vanzina ha condotto una lotta “lucida e coraggiosa contro la malattia”, come scrive la famiglia nella nota diffusa alla stampa.
«Nella sua amata Roma, dov’era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori ai quali, con i suoi film, ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese».
Una carriera, la sua, condotta in coppia, come detto, con il fratello Enrico e nata sui set, storici, dei film diretti dal padre Stefano, noto ai più come Steno e regista di alcuni dei titoli più belli e rappresentativi della commedia all’italiana anni ’50 e ’60.
E la commedia resta il terreno privilegiato di Carlo ed Enrico, insieme: inaugurano la commedia italiana anni ’80, quella di Jerry Calà, delle estati al mare e delle vacanze in giro per il mondo, con De Sica, Boldi, Abatantuono, cercando nelle generazioni successive di attori comici una squadra all’altezza delle icone degli esordi. Tra i suoi film I fichissimi (1981), Eccezzziunale… veramente (1982), Sapore di mare (1983), il primo, storico, Vacanze di Natale (1983), cui seguirono Vacanze in America (1984) e le varie estati esotiche. Cinepanettoni, cinecocomeri: un genere popolare che ha saputo raccontare un’epoca. E basti pensare all’ideale trilogia di Sotto il vestito niente (1985), Yuppies – I giovani di successo (1986) e Via Montenapoleone (1986), completata dalla ‘trasposizione’ della biografia con cui Marina Ripa di Meana festeggiò i suoi primi 40 anni (1987).
Ma nella sua filmografia ci sono anche Tre colonne in cronaca (1990), basato sui racconti di Corrado Augias con un Castellitto protagonista e vincitore di un David di Donatello, l’esordio di un Raoul Bova che emerge dalle acque in Piccolo Grande Amore (1993), una Monica Bellucci in chiave brillante ne I Mitici – Colpo Gobbo a Milano (1994), un tentativo di commedia anglo-italiana con South Kensington (2001) e un cast composto da Elle Macpherson, Rupert Everett e Sienna Miller al suo esordio cinematografico, oltre a Brignano nel ruolo di protagonista. Il cinema pop italiano degli ultimi 30 anni porta certo la sua firma.