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Ippocrate: trailer italiano e poster del film di Thomas Lilti

Ippocrate: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Thomas Lilti nei cinema italiani dal 7 giugno 2018.

pubblicato 29 Maggio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 19:50

 

Il 7 giugno Movies Inspired porta nei cinema italiani Ippocrate, secondo lungometraggio del regista francese Thomas Lilti (Il medico di campagna). Il film intreccia dramma e romanticismo con i temi dell’immigrazione e la vita all’interno dell’ambiente ospedaliero così com’è nella realtà.

 

La trama ruota attorno al personaggio di Benjamin, giovane medico tirocinante atteso dal suo primo giorno nel reparto di medicina interna dove lavora il padre. Qui inizia a vivere le enormi difficoltà di questa professione, il peso schiacciante della responsabilità, unito al rapporto con il medico straniero Abdel, molto più competente ed esperto di lui, con il quale il regista vuole in qualche maniera celebrare i medici stranieri che lo hanno aiutato nel corso dei suoi anni all’interno dell’ospedale. Benjamin compirà il suo viaggio all’interno della professione medica dove verrà a contatto con i suoi limiti, le sue paure e preoccupazioni.

 

Ippocrate presenta elementi autobiografici ispirati agli studi di medicina intrapresi in gioventù dal regista, che però ha sempre coltivato una passione per il cinema.

[quote layout=”big”]Da adolescente avrei voluto diventare regista, ma dietro la pressione dei miei genitori capii che era necessario intraprendere degli studi seri, e visto che mio padre era medico, optai per medicina per garantirmi un futuro.[/quote]

 

Per quanto riguarda al sceneggiatura il regista tende a distaccarsi dall’ immaginario delle serie tv per puntare ad un vissuto personale:

[quote layout=”big”]In TV la rappresentazione dell’ospedale avviene attraverso immagini stereotipate, mentre io mi sono rituffato nei miei ricordi per ritrovare le emozioni vissute in quegli anni. L’argomento centrale del film sta proprio nel peso della responsabilità di cui un medico può farsi carico, i dubbi che ti assalgono di continuo, il chiedersi se un errore commesso potrebbe avere conseguenze gravi.[/quote]

 

Rappresentare la realtà dell’ospedale così com’è realmente è uno degli obiettivi principali di Lilti, che assegna al personale sanitario la parte di loro stessi, poiché “la dimensione romantica di Ippocrate non ha fondamenta solide, se l’ambiente non è credibile in ogni dettaglio, anche il più piccolo”.

Per la parte del giovane protagonista Benjamin Barois è stato scelto Vincent Lacoste scelto grazie alla sua interpretazione di Hervè ne Il primo bacio di Riad Sattouf.

[quote layout=”big”]Come molti ho scoperto Vincent ne “Il primo bacio”, non sto dicendo di aver scritto Ippocrate per lui, ma mi sono reso subito conto della somiglianza tra lui ed il personaggio di Benjamin.[/quote]

 

Anche Lacoste esprime una grande ammirazione per il laovro di Thomas Lilti.

[quote layout=”big”]Conoscevo bene Lilti, avevo molto apprezzato il suo primo film, e sono stato contento che abbiano pensato a me per un ruolo “serio”, anche perché non penso di recitare la parte dell’adolescente per tutta la vita. Mi sono subito riconosciuto nel personaggio, e ciò ha creato in me il desiderio di essere Benjamin Barois. Ho affrontato la situazione come sempre in precedenza, come se si trattasse di una commedia, non del mio primo ruolo drammatico. Non cerco mai di far ridere o di essere serio, cerco di fare e diventare il personaggio.[/quote]

 

Accanto al personaggio di Benjamin troviamo il personaggio di Abdel Rezzak, interpretato dall’attore franco-algerino Reda Kateb, un personaggio pervaso da una sottile malinconia, che descrive appieno il senso di sradicamento dei medici stranieri espatriati.

[quote layout=”big”]Per costruire il personaggio, in particolare il suo lato oscuro, ho pensato molto al concetto di esilio. Una volta ho sentito dire che un esiliato è come chi ha subito l’amputazione del braccio e percepisce l’arto amputato come ancora esistente, anzi, la percezione della sua esistenza è più forte dopo l’amputazione. Ho lavorato sull’assenza, sull’idea di una vita sospesa, in attesa, tra parentesi.[/quote]