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Ascensore per il patibolo: l’esordio noir in Jazz di Louis Malle di nuovo al cinema

Torna al cinema il brillante esordio di Louis Malle, con l’amore in noir, Jeanne Moreau, Parigi di notte, i cromatismi di Henri Decaë, la nostra recensione, curiosità e la strepitosa partitura jazz di Miles Davis

di cuttv
pubblicato 3 Aprile 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:18

Tra i brillanti esordi cinematografici che hanno segnato la storia della settima arte, arricchito le atmosfere del genere noir e presagito i primi afflati di Nouvelle Vague, occupa un posto d’onore Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l’échauffaud, Francia/1958) del venticinquenne Louis Malle, già vincitore della Palma d’Oro a Cannes per il documentario Il mondo del silenzio (Le Monde du silence, 1956) .

Il suo primo lungometraggio, tratto al romanzo omonimo di Noël Calef e sceneggiato dallo stesso Malle con una storia d’amore dannato e i dialoghi di Roger Nimier, rielabora la trama del noir intorno ai due amanti clandestini, Julien Tavernier (Maurice Ronet) e Florence Carala (Jeanne Moreau) che progettano di uccidere il marito di lei, il ricco e potente produttore di armi Simon Carala (Jean Wall) per il quale lavora Julien, sin dall’incipit aperto con la telefonata che mette a punto i dettagli dell’omicidio mascherato da suicidio.

(Al telefono)
Julien: Se ora non sentissi la tua voce avrei paura anche del mio silenzio 
Florence: Devi avere coraggio 
Julien: Gli amanti sono sempre vili

Un piano messo a punto nei minimi dettagli ma destinato a fare i conti con gli imprevisti del destino, impietoso con gli amanti criminali (e quanti di adoperano per la guerra e l’omicidio nella Francia post-coloniale), separati da subito, con il black out elettrico che intrappola Julien nell’ascensore del palazzo, dopo che ha commesso l’assassinio.

Julien, spinto al delitto dalla passione ardente per Florence e messo in gabbia da uno sberleffo del destino, se non dalla sua stessa ossessione, si trasforma nell’ingranaggio silenzioso, claustrofobico e scatenante della sequela di eventi che porteranno l’amante a precipitare negli abissi della sua anima tormentata e tra le braccia della polizia.

Florence, bella, altera e bruciante dark lady, non vedendo arrivare il suo uomo all’appuntamento, con lo sguardo folle di inquietudine e un fascino magnetico, lo cerca per tutta la notte, vagando per le strade piovose di una Parigi, livida, fredda e raffinata come lei.

Fotografata dal viscerale bianco e nero di Henri Decaë, la Moreau emerge dall’oscurità, l’alternanza di luci delle insegne al neon, i tormentati monologhi interiori sospesi nei primissimi piani di lacerante tormento e desiderio, mentre passi e stati d’animo si fondono ed esaltano con la sensualità della tromba di Miles Davis.

[quote layout=”big” cite=”Louis Malle]”Senza la tromba di Miles che aveva un’atmosfera e aggiungeva una dimensione nuova alle immagini, Ascensore per il patibolo non avrebbe avuto quel successo”[/quote]

Una partitura jazz che scava nelle emozioni dei personaggi e l’anima del cinema, composta dal genio musicale di Davis nel corso di una nottata, improvvisando in studio dopo aver visto il film due sole volte, ma in perfetta sintonia con l’intreccio dei tre percorsi narrativi che Malle svela con il montaggio parallelo.

Julien intrappolato nell’ascensore fino all’alba che tenta invano di liberarsi al ritmo con la tensione del contrabbasso. Florence inquieta che lo aspetta nel luogo del loro appuntamento e al ritmo con la tromba lo cerca disperatamente vagando per la città, fino quando finisce in una retata di gente equivoca. La giovane e sciocca fioraia Veronique (Yori Bertin) e il suo balordo fidanzato Louis (Georges Poujouly) al ritmo con la batteria rubano l’automobile lasciata incustodita da Julien che sarà accusato anche dell’omicidio commesso dai due.

La fascinosa e innovativa regia di omicidi progettati e commessi, tradimenti e inganni, imprevisti e menzogne, verità svelate dalla fotografia (dei due amanti) e finale ineluttabile per l’amore in noir, al ritmo con la strepitosa partitura jazz di Miles Davis, i cromatismi di Henri Decaë e le interpretazioni dei protagonismi, hanno reso l’esordio di Malle un successo di pubblico e critica da Premio Delluc nel 1957, oltre a rendere il regista francese tra i più apprezzati dai colleghi dell’imminente Nouvelle Vague, grazie anche al successivo Les amants (1958).

Per chi non è mai riuscito a vederlo sul grande schermo però, a distanza di quasi un sessantennio dalla prima uscita di Ascensore per il patibolo, una copia restaurata proveniente da Gaumont, torna nelle sale italiane grazie alla distribuzione di Lucky Red e della Cineteca di Bologna, nell’ambito del progetto per la distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato. Il mio consiglio è di approfittarne.

[rating title=”voto di cut-tv’s” value=”9″ layout=”left”]

Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l’échauffaud, Francia/1958) di Louis Malle. Con Maurice Ronet (Julien Tavernier), Jeanne Moreau (Florence Carala), Jean-Claude Brialy (un giovane), Georges Poujouly (Louis), Yori Bertin (Véronique), Jean Wall (Simon Carala), Ivan Petrovitch (Monsieur Bencker), Félix Marten (Christian Subervie), Lino Ventura (il commissario Cherrier), Elga Andersen (la signora Elga Bencker). Di nuovo in sala con Il Cinema Ritrovato, dal 4 aprile 2016.


Ascensore per il patibolo: poster

Ascensore per il patibolo: curiosità

Le riprese di Ascensore per il patibolo si sono svolte in Francia, dal 23 settembre al 15 novembre 1957

Il film è stato prodotto da NOUVELLES ÉDITIONS DE FILMS, ed è uscito nelle sale francesi il 29 Gennaio 1958, distribuito da GLOBE – DOMOVIDEO

Grazie ad Ascensore per il patibolo il pubblico scopre e si innamora di Jeanne Moreau, come racconta lo stesso Malle:

“Anche se Jeanne aveva fatto non pochi film prima, il pubblico la scopre con questo, perché lei, qui, appare con la sua vera personalità, il suo temperamento, il suo viso sconvolgente, così mutevole; a quell’epoca molti degli operatori dicevano che era un’attrice straordinaria, ma difficile da inquadrare, da fotografare, da filmare. Allora le mettevano chili di trucco, tanto che ciò che appariva sullo schermo era più una maschera che il vero viso di Jeanne. Se c’è un’idea nel film di cui posso vantarmi, è quella di aver senza dubbio compreso ciò, e, d’accordo con lei, averla fotografata così com’è, il che non era così scontato all’epoca”.

Dal libro al film, la sceneggiatura allargammo la trama noir con la storia d’amore di due amanti destinati a non incontrarsi mai se non nella foto che li tradirà.

L’amore resta alla base del film, anche quello di Malle per il jazz di Miles Davis

[quote layout=”big” cite=”Louis Malle]«“Ero pazzo per il jazz, e a quel tempo ascoltavo molto Davis che era al suo apice creativo. Mentre stavo girando il film, non avrei mai sperato che Davis componesse una musica per me. Poi, per una strana coincidenza, mentre stavo montando ed ero sul punto di scegliere la musica, Miles Davis giunse a Parigi. Era venuto da solo, senza i suoi musicisti, per suonare in un club per un periodo di circa tre settimane. Gli saltai letteralmente addosso. Boris Vian, che conoscevo e che era anche trombettista, mi aiutò molto. Era direttore della sezione di musica jazz della Philips, con la quale, credo, Davis era sotto contratto per l’Europa. Combinò un incontro. Davis era riluttante perché a Parigi suonava con dei bravi musicisti, che però non erano quelli con cui era solito incidere dischi. Riuscii a convincerlo. Gli mostrai il film due volte, soltanto due. Ci accordammo sulle sequenze che secondo noi avevano bisogno di un sottofondo. Approfittando di una sera in cui non suonava al club, affittammo uno studio di registrazione a Parigi sugli Champs Élysées, e cominciammo a lavorare, molto lentamente, come fanno i musicisti jazz. Iniziammo verso le dieci o le undici di sera e andammo avanti fino alle otto del mattino: in una notte l’intera colonna sonora fu registrata, e penso che questo fatto la renda molto particolare. È una delle pochissime colonne sonore improvvisate; credo che Davis non abbia avuto tempo di preparare nulla. Io facevo scorrere le sequenze che andavano musicate e lui cominciava a provare con i suoi musicisti. Ciò che Miles Davis riuscì a fare fu eccezionale, il film si trasformò. Ricordo benissimo com’era senza la musica, ma quando attaccammo il missaggio finale e aggiungemmo la musica, sembrò subito decollare»
[/quote]

La vicenda è confermata dallo stesso Miles Davis nella sua famosa autobiografia:

“Andai a Parigi per suonare come guest per alcune settimane e attraverso Juliette Greco conobbi Louis Malle. Mi disse che aveva sempre amato la mia musica e mi chiese di scrivere la partitura per il suo nuovo film. Fu un’esperienza da cui imparai molto, perché non avevo mai scritto musica per film. Piacque a tutti”

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Ascensore per il patibolo: la colonna sonora di Miles Davis

Ascenseur pour l’échafaud è l’album di Miles Davis pubblicato dalla Fontana Records nel 1958, colonna sonora dell’omonimo film del regista francese Louis Malle.

Miles Davis – tromba
Barney Wilen – sassofono tenore
René Urtreger – pianoforte
Pierre Michelot – contrabbasso
Kenny Clarke – batteria

La colonna sonora del film fu pubblicata nel 1958 dalla Fontana Records, sussidiaria della Philips molto attiva nel jazz e controparte europea della Columbia Records, in un fortunato album a 10 pollici che conteneva dieci brani ricavati dalle registrazioni effettuate. In sede di post-produzione alla musica fu aggiunto un effetto di riverbero per enfatizzare la drammaticità del commento sonoro. Tale effetto, pensato per il film, fu mantenuto anche sul disco.

Alla fine del 1959 la Columbia incluse la colonna sonora di Ascenseur pour l’échafaud (Elevator to the Gallows negli Stati Uniti) nella prima facciata dell’album Jazz Track distribuito nel mercato americano. Nel secondo lato furono inseriti tre brani inediti registrati da Davis nel maggio del 1958 con il suo sestetto, nel quale all’epoca militavano Bill Evans, John Coltrane e Cannonball Adderley. L’album della Columbia ottenne una nomination ai Grammy Award del 1961, ma sparì presto dalla circolazione per essere ristampato solo nel 2013.

Dopo molte ristampe e riedizioni della colonna sonora, nel 1988 la PolyGram, che deteneva il catalogo Fontana, produsse un CD contenente, oltre ai brani nella versione in cui furono inclusi nell’album originale, tutte le registrazioni effettuate da Davis e gli altri la notte tra il 4 e il 5 dicembre. In seguito le tracce apparvero in molti altri dischi tra i quali una versione rimasterizzata digitalmente a 24bit/96 Hz.

    Lato A

    01 – Générique – (Miles Davis) – 2:46
    02 – L’assassinat de Carala – (Miles Davis) – 2:08
    03 – Sur l’autoroute – (Miles Davis) – 2:16
    04 – Julien dans l’ascenseur – (Miles Davis) – 2:07
    05 – Florence sur les Champs-Élysées – (Miles Davis) – 2:49

    Lato B

    01 – Dîner au motel – (Miles Davis) – 3:55
    02 – Évasion de Julien – (Miles Davis) – 0:50
    03 – Visite du vigile – (Miles Davis) – 2:02
    04 – Au bar du petit bac – (Miles Davis) – 2:51
    05 – Chez le photographe du motel – (Miles Davis) – 3:52

    Complete Recordings (CD 1988)

    01 – Nuit sur les Champs Élyseés (Take 1) – 2:29
    02 – Nuit sur les Champs Élyseés (Take 2) – 5:26
    03 – Nuit sur les Champs Élyseés (Take 3) (Générique) – 2:55
    04 – Nuit sur les Champs Élyseés (Take 4) (Florence sur les Champs Élyseés) – 3:03
    05 – Assassinat (Take 1) (Visite du vigile) – 2:06
    06 – Assassinat (Take 2) (Julien dans l’ascenseur) – 2:14
    07 – Assassinat (Take 3) (L’Assassinat de Carala) – 2:13
    08 – Motel (Dîner au Motel) – 4:00
    09 – Final (Take 1) – 3:10
    10 – Final (Take 2) – 3:05
    11 – Final (Take 2) (Chez le photographe du motel) – 4:08
    12 – Ascenseur (Évasion de Julien) – 2:04
    13- Le petit bal (Take 1) – 2:44
    14 – Le petit bal (Take 2) (Au bar du petit bac) – 2:59
    15 – Sequence voiture (Take 1) – 3:01
    16 – Sequence voiture (Take 2) (Sur l’autoroute) – 2:19

    17 – Générique – 2:49
    18 – L’assassinat de Carala – 2:11
    19 – Sour l’autoroute – 2:19
    20 – Julien dans l’scenseur – 2:10
    21 – Florence sur les Champs Élyseés – 2:52
    22 – Diner au motel – 3:58
    23 – Evasion de Julien – 0:53
    24 – Visite du vigile – 2:07
    25 – Au bar du petit bac – 2:52
    26 – Chez le photographe du motel – 3:54

    Le tracce da 17 a 26 sono quelle contenute nel disco originale

Via | Cinema Ritrovato