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Paul Thomas Anderson dice la sua su Netflix e Star Wars VIII

PTA non lesina di ribadire la sua in merito alla faccenda Netflix, reiterando una posizione già nota. Al contempo sa per certo come sarebbe uno Star Wars diretto da lui

pubblicato 17 Dicembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 22:32

Paul Thomas Anderson è uno di quei registi a metà strada tra l’essere schivi ed il loquace. Sembrano passati secoli da quando, ancora due film all’attivo, rispondeva alle domande dell’intervistatore trangugiando fette di pizza. Oggi però, vuoi anche per lo status acquisito probabilmente, il nostro si concede meno, sebbene non si possa dire che viva il proprio rapporto con stampa e affini da recluso, anzi.

Ad ogni modo, questo suo centellinare i propri interventi fa sì che ad ogni sua uscita si tenda a drizzare le orecchie… figurarsi se oggetto del discorso sono argomenti come Netflix e Star Wars: Gli ultimi Jedi. Ecco quanto PTA ha dichiarato in merito alla piattaforma streaming per eccellenza.

Con Netflix il punto è che non ho mai pagato uno solo giorno per averlo, uso l’account di qualcun altro con la loro password. È gratis! Il che è grandioso. Solo che mi spinge a domandarmi: come diavolo fanno a pagare quei film così costosi? Io non gli ho mai dato un centesimo.

Va da sé che i più smaliziati non si lascerebbero certo convincere da queste generiche considerazioni, ed infatti Anderson rincara la dose e batte là dove il dente duole.

Netflix è Netflix e non è un film in una sala, quindi è per lo più un altro costume, giusto? Puoi dargli del “diavolo” quanto ti pare, ma è soltanto un altro supermercato con dentro delle cose. Non ho bisogno di arrabbiarmici (ride). Non ho bisogno di farci la spesa se lì dentro non ci trovo nulla di cui ho bisogno.

Insomma, la diatriba è lungi dal rientrare, né potrebbe essere altrimenti. È pressoché impensabile che chi preferisce la sala verrà mai persuaso da un sistema di distribuzione che non contempla il cinema come luogo privilegiato di visione, la sala, per l’appunto, come tempio. Ed in tal senso Paul Thomas Anderson non ha fatto altro che ribadire un concetto espresso anche da altri suoi illustri colleghi.

Diversamente è andata sul fronte relativo al nuovo Star Wars. Anzitutto PTA ha immaginato come sarebbe un Episodio diretto da lui: «con ogni probabilità fottutamente troppo lungo e deprimente». Ad integrazione, tuttavia, vediamo irrompere l’attualità, con un Anderson che si sbilancia.

D’atmosfera. Ottuso. E guarda, cioè… se ha a che fare con “ribelli contro impero”, in qualsiasi forma, ci sto. Quella storia non invecchia mai per me. Soprattutto in questo periodo, è di nuovo un ottimo momento per una bella storia su un’alleanza ribelle. Quindi non sono solo un fan di questo tipo di storia, ma un gigantesco fan di Star Wars. Non vedo l’ora di scoprire cos’hanno combinato.

Ergo il film deve ancora vederlo. Cionondimeno le aspettative non sono semplicemente alte, bensì vi sono proprio teorie. Ma soprattutto, Anderson ha individuato la componente che più di tutte ha rilevanza.

Il quesito più pressante di questa storia è uno: chi sono i genitori di Rey? A casa abbiamo un sacco di teorie a riguardo. I bambini hanno un sacco di teorie, e tutti sono molto entusiasti.

L’ultimo film del regista americano, Il filo nascosto, già recensito su queste pagine, uscirà nelle nostre sale il 22 febbraio 2018.