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Berlino 2016, i vincitori: trionfa Fuocoammare di Gianfranco Rosi

Dopo il Leone d’Oro con Sacro Gra Gianfranco Rosi vince anche l’Orso d’Oro con Fuocoammare. L’Italia trionfa a Berlino.

pubblicato 20 Febbraio 2016 aggiornato 20 Novembre 2023 15:58

Quattro anni dopo Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, l’Italia torna a vincere il Festival di Berlino grazie a Gianfranco Rosi, in trionfo con Fuocoammare. Un clamoroso bis per il regista, tre anni fa Leone d’oro alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Sacro Gra. Un documentario, quello sugli immigrati, che ha emozionato la giuria capitanata da Meryl Streep. Con questa motivazione:

[quote layout=”big”]”Film eccitante e originale, la giuria è stata travolta dalla compassione. Un film che mette insieme arte e politica e tante sfumature. È esattamente quel che significa arte nel modo in cui lo intende la Berlinale. Un libero racconto e immagini di verità che ci racconta quello che succede oggi. Un film urgente, visionario, necessario”.[/quote]

Immancabili i ringraziamenti di rito per Rosi, salito sul palco visibilmente emozionato per l’Orso d’Oro appena conquistato:

[quote layout=”big”]”Il mio pensiero più profondo va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa, a coloro che sono morti. Dedico questo lavoro ai lampedusani che mi hanno accolto e hanno accolto le persone che arrivavano. È un popolo di pescatori e i pescatori accolgono tutto ciò che arriva dal mare. Questa è una lezione che dobbiamo imparare”. “Per la prima volta l’Europa sta discutendo seriamente alcune regole da fissare, io non sono contento di ciò che stanno decidendo. Le barriere non hanno mai funzionato, specialmente quelle mentali. Spero che questo film aiuti ad abbattere queste barriere”. [/quote]

Tra i giurati anche la nostra Alba Rohrwacher, che immaginiamo da subito in prima linea nello sposare il documentario di Rosi. Per il resto Gran Premio della Giuria a Danis Tanovic con Death in Sarajevo, seguito dall’Orso d’Argento assegnato a Lav Diaz con A Lullaby to the Sorrowful Mystery. Miglior regia a Mia Hansen-Løve con l’Avenir, mentre migliori attori sono stati eletti Trine Dyrholm e Majd Mastoura, rispettivamente per Kollektivet e Inhebeek Hedi. L’Orso per la miglior sceneggiatura è andato a Tomasz Wasilewski con United States of Love, con Mohamed Ben Attia premiato per la miglior opera prima e Mark Lee Ping-Bing, con Crosscurrent, per la miglior fotografia.

Per l’Italia si tratta del settimo Orso d’Oro. Il primo nel 1961 con La Notte di Michelangelo Antonioni, seguito nel 1963 da Il Diavolo di Gian Luigi Polidoro; nel 1971 e nel 1972 da Il giardino dei Finzi-Contini e I racconti di Canterbury, rispettivamente di Vittorio De Sica e Pier Paolo Pasolini; nel 1991 con La casa del sorriso di Marco Ferreri e nel 2012, come detto da Cesare deve Morire di Paolo e Vittorio Taviani.

[accordion content=”premiati” title=”Vincitori Berlino 2016″]

Orso d’Oro al miglior film
FUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi

Orso d’Argento Gran Premio della Giuria
DEATH IN SARAJEVO di Danis Tanović

Orso d’Argento Alfred Bauer
A LULLABY TO THE SORROWFUL MYSTERY di Lav Diaz

Orso d’Argento per la miglior regia
Mia Hansen-Løve con L’AVENIR

Orso d’Argento alla migliore attrice
Trine Dyrholm in KOLLEKTIVET

Orso d’Argento al miglior attore
Majd Mastoura in INHEBBEK HEDI

Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura
UNITED STATES OF LOVE di Tomasz Wasilewski

Orso d’Argento per l’apporto artistico
CROSSCURRENT di Mark Lee Ping-Bing

Miglior Opera Prima
INHEBBEK HEDI di Mohamed Ben Attia

Orso d’Oro per il Migliore Cortometraggio
BALADA DE UM BATRAQUIO di Leonor Teles

Orso d’Argento Jury Prize (Cortometraggio)
A MAN RETURNED di Mahdi Fleifel

Audi Short Film Award
JIN ZHI XIA MAO (Anchorage Prohibited) di Chiang Wei Liang

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