Roma 2017, Logan Lucky di Steven Soderbergh: Recensione in Anteprima
Channing Tatum e Adam Driver ladri ‘maledetti’ in Logan Lucky di Steven Soderbergh.
10 anni dopo Ocean’s Thirteen, terzo ed ultimo capitolo della trilogia iniziata con Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco, Soderbergh è tornato al cinema ‘da rapina’, sceneggiato da un’inesistente Rebecca Blunt. Un nome di copertura, secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter, per nascondere tutt’altra realtà. Lo script, dinamico, originale e particolarmente divertente, sarebbe stato scritto dallo stesso Soderbergh, anche se voci parlano dell’ipotesi Jules Asner, sua moglie, o del comico John Henson. Fatto sta che questa Blunt nessuno l’abbia mai vista, neanche sul set, o anche solo intercettata telefonicamente, mentre dalla produzione tacciono quasliasi possibile informazione sul suo conto.
Nel dubbio Logan Lucky è una delle cose migliori realizzate dal regista nel corso degli ultimi 10 anni. Protagonisti i fratelli Jimmy e Clyde Logan, celebri nel West Virginia per una ‘maledizione’ che da decenni incomberebbe sulla loro famiglia. Il primo, promessa NFL, ha subito un grave infortunio ad un ginocchio che ne ha troncato la carriera ancor prima di sorgere, mentre il secondo, di ritorno dall’Iraq, ha perso un braccio a causa di una bomba posta sulla strada verso l’aeroporto. Entrambi criminali da strapazzo, organizzano insieme alla sorella estetista e appassionata d’auto un’apparentemente impossibile rapina alla Charlotte Motor Speedway, durante la leggendaria gara di auto Coca-Cola 600. Un evento Nascar da milioni di dollari d’incasso, da pianificare nei minimi dettagli grazie anche all’aiuto di Joe Bang, esperto di esplosioni rinchiuso in carcere, e dei suoi idioti fratelli.
Solo Soderbergh poteva girare un film come Logan Lucky, esatto opposto della trilogia Ocean. Tanto erano cool, moderni, tecnologicamente avanzati e affascinanti i ladri al servizio di George Clooney, quanto sono ‘sempliciotti’, cheap, artigianali e stupidotti quelli ingaggiati da uno zoppo Channing Tatum, imbolsito e amorevole padre di famiglia (stringente ma delicato il rapporto con l’adorante figlia) inaspettatamente in grado di ideare il piano perfetto, tanto da farla persino sotto al naso dell’FBI. O almeno così parrebbe.
Cast delle grandi occasioni, come spesso capitato al regista di Sesso Bugie e Videotape, con Tatum affiancato da un monco Adam Driver, una ritrovata Katie Holmes e un Daniel Craig tutto muscoli, tatuaggi e criminalità. Abbandonati gli abiti di James Bond, il quasi albino Daniel è tornato ad incrociare le proprie origini, quando le parti proposte erano più vicine all’ipotesi galera che all’Aston Martin al servizio della Regina. Furto ai limiti del credibile, quello diretto da Soderbergh, palesemente divertitosi nel dare spessore a sfortunati cronici, ingenui di periferia, poveracci privi di futuro e dal presente visibilmente condizionato, ma tendenzialmente buoni e gentili nell’animo.
Come al solito montato dallo stesso regista, che per due ore travolge lo spettatore con un invidiabile ritmo, tutto sorprese e sorrisi (straordinario e surreale dialogo carcerario legato a Games of Thrones), Logan Lucky ribadisce la poliedricità di genere di un Soderbergh che nel corso degli ultimi 30 anni ha fatto praticamente di tutto, vincendo premi (un Oscar e una Palma d’Oro), sbancando i botteghini e andando incontro a cocenti delusioni. Senza però mai cedere a compromessi di alcun tipo.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
Logan Lucky (Usa, azione, 2017) di Steven Soderbergh; con Channing Tatum, Adam Driver, Hilary Swank, Daniel Craig, Seth MacFarlane, Riley Keough, Katie Holmes, Katherine Waterstone, Dwight Yoakam