Roma 2017, Mazinga Z – Infinity: Recensione in Anteprima
Anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma per Mazinga Z – Infinity.
45 anni e non sentirli. Tanto è passato dall’esordio di Mazinga Z, pronto a tornare nei cinema d’Italia dal 31 ottobre con Mazinga Z – Infinity, reboot dal tono nostalgico presentato in anteprima mondiale alla 12esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Padre di tutti i cartoon sui robottoni creato da Gō Nagai, che festeggia quest’anno i 50 anni di carriera, Mazinga Z è da sempre considerato uno degli anime giapponesi più celebri e amati al mondo. Un personaggio immortale, grazie a quel primo robot pilotato da un uomo, ora tornato in sala anni e anni dopo la caduta del perfido Dottor Inferno, scienziato pazzo da sempre legato alla conquista del umanità. Mazinga Z e il suo pilota Koji Kabuto avevano sconfitto Inferno al termine della serie animata, accompagnando il Pianeta verso un lungo e felice periodo di pace e prosperità. Un mondo ricostruito dalle macerie grazie all’utilizzo dell’energia fotonica, dopo 10 anni sempre più centrale nel fabbisogno quotidiano. Diventato scienziato, Kabuto si ritrova però costretto a ritornare in sella al suo Mazinga Z a causa di una clamorosa scoperta. Tra le viscere del monte Fuji viene ritrovato un misterioso e gigantesco robot ribattezzato ‘Infinity’, mentre tutte le centrali di energia fotonica del Globo vengono attaccate dal mai domo Dottor Inferno, incredibilmente sopravvissuto alla guerra di un tempo. A causa di Infinity e del suo enorme potere, che potrebbe scatenare l’arma definitiva Goragon, l’umanità rischia l’estinzione, con Kabuto costretto a salvare l’intera razza umana. Ancora una volta.
Animazione classica che incrocia l’animazione in CG, per un mix di tecniche che guardano al presente strizzando l’occhio al passato. Mazinga Z – Infinity riporta in auge i mitici robottoni anni ’70, tutti di nuovo su piazza contro il nemico di una vita.
Un tuffo nei ricordi di un tempo per chi ha amato l’anime originale, frenato da una storia che si prende esageratamente sul serio, tra fisica quantistica, salti spazio-temporali e universi paralleli. Trama che si fa inutilmente complicata, nella sua evoluzione (fanta)scientifica, con tanto di misterioso androide dalle curve sinuose, dalle emozioni umane mal digerite e dalla fondamentale presenza, in quanto chiave per attivare l’Infinity.
Sigla storica in apertura e prologo battagliero da ritrovare nel finale, Mazinga Z – Infinity dà il meglio di se’ nelle parti in cui sono i pugni a razzo, i raggi fotonici e i missili perforanti a dominare la scena, con il bestione guidato da Kabuto chiamato a battersi con un sadico Dottor Inferno, il Barone Ashura e il Conte Brocken. Una guerra all’ultimo sangue per salvare un Pianeta come al suo solito diviso sul piano politico, con i grandi della Terra incapaci di trovare un punto d’incontro dinanzi all’imminente distruzione.
Junji Shimizu, regista di serie come “YuFGiFOh”, “Gashbell!!”, “One Piece” e “Pretty Cure”, si concede distruttive battaglie dal sapore volutamente retrò, riportando in vita uno Koji Kabutoè ormai adulto e non più pilota ragazzino, sbandando pericolosamente sugli sviluppi di una trama esageratamente ambiziosa nel suo tentennante e criptico sviluppo.
Mazinga Z – Infinity (Giappone, animazione, 2017) di Junji Shimizu; con Ai Kayano, Shotaro Morikubo, Hanae Natsuki, Unshô Ishizuka, Uesaka Sumire – uscita martedì 31 ottobre 2017.
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