Venezia 2017, Ella & John – The Leisure Seeker di Paolo Virzì: Recensione in Anteprima
Paolo Virzì ‘torna’ in America con Ella & John – The Leisure Seeker, in Concorso alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia.
15 anni dopo My Name Is Tanino, nel 2002 presentato fuori Concorso al Lido, Paolo Virzì è tornato in America per girare la sua prima produzione in lingua inglese, Ella & John – The Leisure Seeker, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Michael Zadoorian ed edito in Italia da Marcos y Marcos. Esattamente 20 anni dopo il Leone d’argento – Gran premio della giuria per Ovosodo, il regista toscano è tornato in competizione alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia a bordo di uno scalcinato camper guidato da due giganti del cinema mondiale. L’82enne Donald Sutherland e la 72enne Helen Mirren, anziani innamorati e malati in viaggio per le trumpiane strade d’America.
E’ stato il loro inatteso coinvolgimento al progetto a spingere Virzì verso Hollywood, di nuovo on the road dopo il trionfo di critica e di pubblico ottenuto da La Pazza Gioia. Protagonisti Ella e John, da una vita insieme e pronti a partire con il loro vecchio camper ‘The Leisure Seeker’ per vivere un’ultima avventura insieme. Lontani dai figli, dai medici, dall’invadente vicina di casa, dalle preoccupazioni legate ad una salute che li ha ormai abbandonati da tempo. In fuga dai preoccupatissimi pargoli, i due imboccano la Old Route 1 con l’obiettivo di visitare la casa di Ernest Hemingway, sempre agognata ma mai toccata con mano. John, ex professore di letteratura ormai profondamente smemorato causa Alzheimer, ed Ella, condannata da un tumore incurabile, sono l’uno il bastone della vecchiaia dell’altra, malconci e inaffidabili ma comunque su strada per riappropriarsi dell’indipendenza perduta.
Co-sceneggiato dallo stesso Virzì insieme a Stephen Amidon, Francesca Archibugi e Francesco Piccolo, The Leisure Seeker porta in scena l’amore infinito di una coppia segnata dall’età e dalla malattia, da sconfiggere attraverso i ricordi faticosamente ritrovati, le diapositive di un tempo, i segrati mai svelati, le ossessioni da cancellare, le dolorose verità da abbracciare. La regale Mirren e l’immenso Sutherland, già marito e moglie nel lontano 1990 in Bethune: Il mitico eroe di Phillip Borsos, divorano la scena, regalando al regista toscano due prove da Oscar. Se la logorroica e sofferente Helen straborda, lo svanito e silente Donald gioca tutto di sottrazione, dando un’umanità al proprio personaggio che lascia stupefatti. Sarà arduo scippargli la Coppa Volpi come miglior attore, in attesa della prima strameritata nomination agli Oscar dopo 55 anni di carriera.
Gli Stati Uniti immortalati dal regista de Il Capitale Umano sono periferici e politicamente orientati, perché lungo il loro percorso i due protagonisti incrociano continuamente gli elettori del tycoon repubblicano, tra cartelli, spillette, slogan e convenction al grido ‘Make America Great Again‘ (siamo nell’estate del 2016, in piena campagna elettorale). Uno sfondo alquanto superficiale per rimarcare l’ambigua direzione presa dagli statunitensi, evidentemente impazziti, o dalla memoria corta, per votare un simile Presidente.
Virzì non cede a compromessi losangelini tenendo la barra dritta sul proprio tipo di cinema, da sempre capace di oscillare con sapienza tra tragico e commedia, sfiorando le corde emotive con ironia, senza però mai prendere il decollo. The Leisure Seeker si mantiene su un ritmo cadenzato e ridondante, perdendo presto il passo dell’originalità. Concentratosi su Ella & John il regista regala inutili scampoli ai rispettivi figli, frettolosamente e malamente dipinti, tra presunta omosessualità di lui e mitigate preoccupazioni da parte di lei. Tutto doveva ruotare attorno ai due mattatori, con il resto lasciato ancor più ai margini. Perchè puro e futile contorno.
Tra disavventure comiche (c’è una surreale rapina) e momenti di gioia pura (il sesso tra gli anziani esiste ed è ugualmente bellissimo), The Leisure Seeker non ha la dirompente forza degli ultimi lavori del regista toscano (Tutti i Santi Giorni, Il Capitale Umano, La Pazza Gioia) ma ne ribadisce l’inconfondibile stile, perfettamente centrato sui sentimenti, sul romanticismo spinto che non conosce limiti temporali e autorizza difficili assoluzioni. Un imperfetto, emozionante e vitale inno alla libertà di scegliere cosa fare della propria esistenza, istante dopo istante, che potrebbe fare breccia ad Hollywood e catapultare il regista nostrano direttamente agli Oscar del 2018.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
Ella and John (The Leisure Seeker, Italia, Usa, drammatico, commedia, 2017) di Paolo Virzì; con Helen Mirren, Donald Sutherland – in Concorso